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Addio a Carlo Gaggioli, il re del Pignoletto

Un malore l’ha stroncato a 93 anni mentre si preparava per andare nella sua tenuta vinicola. I funerali giovedì alle 10 all’Abbazia

Vita intensa e appassionata quella di Carlo Gaggioli, veterinario e viticoltore morto improvvisamente ieri mattina nella sua casa di Zola Predosa. Aveva 93 anni, e come ogni mattina si preparava ad andare nella sua cantina di via Raibolini, nel cuore di quello che aveva definito il ‘cru’ zolese dei Colli Bolognesi. Una crisi cardiaca ha interrotto programmi e progetti sempre nuovi che lo vedevano sempre in prima linea sia nel campo dell’enogastronomia che della beneficenza e della vita sociale. Originario di Montese, restò orfano a causa di un bombardamento che durante l’ultima guerra colpì la casa di famiglia. Trasferito a Bologna concluse gli studi al liceo per poi laurearsi in Veterinaria ed avviarsi prima alla libera professione poi al ruolo di dirigente di sanità pubblica. Un periodo della sua vita raccontato in diretta l’anno scorso in un memorabile e affollato spettacolo di beneficenza che lo ha visto sul palco col farmacista Astorre Legnani e la scenografia allestita da Marco Bernardi. 

Negli anni Sessanta la decisione di fondare, ispirato da Enrico Vallania, la cantina Bagazzana, che si è presto affermata come una delle più importanti realtà vitivinicole del Consorzio dei Vini Colli Bolognesi, organismo di tutela e promozione che lo ha visto ricoprire per più mandati il ruolo di consigliere e vice presidente. Fondatore e animatore di sodalizi benefici e gastronomici, nel 2020 celebrò il traguardo delle sue prime cinquanta vendemmie. Tanti i premi e i riconoscimenti ottenuti negli anni fra i quali il titolo di ‘Re Pignoletto’ che esibiva con adeguata ironia, nelle tante occasioni nelle quali si è trovato a sostenere il valore di questo vino tipico del nostro territorio nelle diverse versioni adeguate per accompagnare ogni piatto o eccellenza della cucina bolognese. Lo scorso anno è arrivato anche il premio dei Tre Bicchieri dell’eccellenza da parte del Gambero Rosso al suo Pignoletto superiore Docg 2021. Un premio al vino e alla carriera che lo ha avvicinato al presidente del Consorzio Francesco Lambertini del quale fu vice per due mandati. La sua formazione, e l’incontro col beato Padre Marella, che fu suo insegnante al Minghetti, lo ha portato ad accompagnare l’impegno imprenditoriale nel settore agricolo e agrituristico, con l’intensa attività in campo sociale e culturale in particolare nei Lions club Bologna valli Lavino e Samoggia di cui fu fondatore mezzo secolo fa.

Tanti i messaggi di cordoglio provenienti dagli ambiti che si è trovato a frequentare: l’ordine dei medici veterinari, i colleghi viticoltori, la direzione del Consorzio vini, collaboratori e amici. Il sindaco di Zola Davide Dall’Omo ha dato voce al cordoglio della comunità locale ricordando che «al di là dei suoi 93 anni che nessuno, nemmeno il tempo, gli avrebbe mai dato, il ‘dottore’ ha segnato la storia della nostra città, fra l’altro anche Città del vino. La riscoperta, la valorizzazione e la promozione della via dei Brentatori era solo uno dei suoi ultimi desideri e impegni per raccontare le nostre radici, le nostre terre e le nostre bellezze». Lascia il fratello Erminio, i figli Letizia e Pierluca, la nipote Lorenza. Il funerale giovedì alle 10 all’Abbazia di Zola.

Gabriele Mignardi, Il Resto del Carlino – 5 dicembre 2023

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