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«Ponte Da Vinci, un bene per l’Appennino»

Ascom plaude all’imminente riapertura dell’infrastruttura che collega le valli Reno, Setta e Nuova Porrettana: «Aiuterà il turismo invernale». Il Vicepresidente Montaguti: «Se c’è volontà politica è quindi possibile risolvere il gap infrastrutturale» 

Sasso Marconi «I tre anni di chiusura del ponte Da Vinci hanno imposto pesanti disagi per le imprese dell’Appennino bolognese. Ma l’intervento risolutivo e l’imminente riapertura del ponte dimostrano che se c’è volontà politica il nodo mobilità dell’Appennino può essere sciolto». C’è soddisfazione e speranza nel commento a caldo della notizia che intorno al 21 dicembre verrà riaperto al transito il ponte che all’altezza della Rupe di Sasso Marconi collega le vallate del Reno e del Setta ed immette al tratto di Nuova Porrettana. In prima linea Confcommercio Ascom di Bologna che per bocca del vicepresidente Medardo Montaguti riconosce che «i tempi del cronoprogramma dei lavori sono stati rispettati e questo rappresenta un elemento di grande importanza perché, con l’avvio della stagione turistica invernale, consente di restituire una circolazione stradale più sostenibile intorno a questo snodo fondamentale per la mobilità di persone e merci dell’Appennino bolognese». Le associazioni di categoria in questi anni hanno sollecitato le istituzioni locali e nazionali a dare una soluzione adeguata alla situazione determinata tre anni fa, quando entrò in vigore il provvedimento d’urgenza che prima ridusse il transito veicolare su un’unica corsia per poi passare alla chiusura totale ai mezzi dal 10 febbraio 2021 ed esteso anche ai pedoni dal 9 marzo 2021.

«Anche la nostra associazione, fin dal febbraio 2021, ha mantenuto alta l’attenzione sul tema organizzando una manifestazione insieme ad imprese e am ministratori del territorio nel marzo di un anno fa per chiedere un’accelerazione dei lavori -sottolinea Montaguti- Ed oggi è doveroso ringraziare il Governo e tutti gli attori istituzionali che si sono impegnati a garantire l’efficienza dell’iter procedurale, della cantierizzazione e la realizzazione dell’intervento nei tempi previsti. Se c’è volontà politica è quindi possibile risolvere il gap infrastrutturale che abbiamo denunciato più volte e riguarda sia la mobilità su gomma che quella su ferro». Esprime soddisfazione anche il sindaco di Sasso, Roberto Parmeggiani, che ringrazia le «istituzioni nazionali, locali e Anas perchè hanno sempre riconosciuto l’importanza di questa opera per la vita dell’Appennino e hanno cercato in tutti i modi di ridurre i tempi per il suo completamento. Ma il ringraziamento più grande va alle maestranze ».

Il Resto del Carlino, 30 novembre 2023

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