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Fondazione Sant’Orsola. «Al centro benessere in 1.800»

’L’acqua e le rose’: il bilancio a un anno dall’apertura nel padiglione 2

Bagno, doccia, barba e capelli. In un anno sono stati quasi 1.800 i pazienti del Sant’Orsola che hanno usufruito del nuovo centro benessere ‘L’acqua e le rose’ realizzato all’interno del padiglione 2. Ieri è stato celebrato il primo anniversario del progetto, che ha permesso ai degenti finora di fare circa 2.000 docce, 500 bagni in vasca e 800 sedute con barbieri e parrucchieri: servizi gratuiti. A portarlo avanti è la Fondazione Sant’Orsola, che ha raccolto prima i fondi necessari per realizzare il centro, 219.00 euro, e poi quelli per mandarlo avanti – il costo è 70.000 euro l’anno – grazie al contributo di imprese come Rekeep e Cna e oltre 300 cittadini, i cui nomi sono stati incisi in un pannello di ceramica posto all’ingresso di ‘L’acqua e le rose’. Una raccolta fondi che deve proseguire, per mantenere questa esperienza anche i prossimi anni. Nel centro lavorano tre operatori socio sanitari, insieme a barbieri e parrucchieri forniti da Cna, oltre ai volontari della Fondazione. Possono accedere tutti i pazienti del padiglione 2 su prenotazione, che viene fatta dagli infermieri su una piattaforma dedicata. «È un posto piccolo e bello, ma bello davvero – afferma Stefano Vezzani, direttore della Fondazione Sant’Orsola – nato su richiesta dell’ospedale per essere sempre più vicini ai pazienti e garantire il loro benessere. Non è solo una questione di igiene personale, ma anche di calore e attenzione». Una funzione che «fa parte del percorso di cura – aggiunge Chiara Gibertoni, direttrice generale del Sant’Orsola – è qualcosa di più dei semplici servizi igienici nei reparti». Al punto che non è escluso sia replicato in futuro in altri padiglioni. Vanno trovate risorse e volontari, naturalmente, ma «ne parleremo», assicura Gibertoni. Per Luca Rizzo Nervo, assessore alla Salute del Comune, «è un’idea di cura che comprende tutti gli aspetti della persona. E per Bologna la salute non è solo un dovere istituzionale, ma è un elemento di coesione sociale e un asset di sviluppo del territorio».

Focus sul Covid: le persone ricoverate con Coronavirus al Sant’Orsola sono 61 e «qualche polmonite da Covid si rivede- ammette Gibertoni – ma in numero molto limitato», comunque la pressione di influenza, Covid e malanni di stagione sull’ospedale «si sente». 

d. b., Il Resto del Carlino – 29 novembre 2023

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