La campagna: tre produttori e 15 grossisti protagonisti di video sui social. Il presidente Mercatili: «Vogliamo avvicinare i cittadini ai nostri valori»
Storie buone, storie giuste. Storie che raccontano i valori e la realtà del Caab, a partire dai suoi protagonisti, «cioè le persone che tutte le notti ne animano l’area mercatale». Saranno ben diciotto i video – pubblicati entro dicembre sui social – in cui 15 operatori grossisti e tre produttori, attraverso i loro racconti, aumenteranno la consapevolezza della città sul Centro Agroalimentare. Il set sarà proprio la nuova area mercatale, ossia la grande galleria che costituisce il cuore del Caab: il progetto punterà così sulla comunicazione e sull’informazione, per contrastare la scarsa consapevolezza che vige ancora tra i cittadini. I dati «da cui siamo partiti evidenziano come tre su cinque non conoscano ancora quale sia il ruolo del Caab, nonostante la grande funzione che riveste – sottolinea il presidente Marco Marcatili – ed è soltanto il 20% a considerare il nostro Centro Agroalimentare come un luogo in cui si possa andare ad acquistare frutta e verdura fresca in modalità ‘all’ingrosso’, più conveniente. Vogliamo invertire la rotta e far conoscere in modo sempre più approfondito cos’è il Caab. E cosa succederebbe se non ci fosse». Come? Attraverso il progetto ‘Storie buone e giuste’, dove il titolo è tutt’altro che casuale. «L’attenzione sarà focalizzata su questi due termini – continua Marcatili –. Buono, innanzitutto, perché il prodotto che arriva al Caab è di elevata qualità, così come è un prodotto sicuro grazie alla quantità dei controlli igienico-sanitari (oltre 100mila l’anno, ndr). Buono perché valorizza i prodotti del territorio e perché c’è grande attenzioni verso le filiere locali di produzione. Ma anche giusto, perché il concetto di giustizia passa dal rendere questo prodotto ‘popolare’ e garantire accessibilità. E giusto perché da noi c’è più competizione: la concorrenza tra le varie categorie merceologiche fa sì che i prezzi siano calmierati». Per intensificare la comunicazione con i cittadini, i riflettori saranno puntati su «queste storie, che trasmetteranno maggiore consapevolezza per far capire ai cittadini che possono ricominciare a frequentare il Caab per comprare – conclude Marcatili –. Immaginiamo che l’area cambierà molto. Con lo stadio, il rilancio del Grand Tour e attraverso gli investimenti futuri del Caab, sarà uno spazio dove il cittadino si potrà interfacciare sempre di più per acquistare un prodotto di qualità».
g. d. c., Il Resto del Carlino 9 novembre 2023
“Finché sarà apprezzato e sostenuto il suo forte ruolo di servizio alle comunità, il negozio non morirà mai perché è sinonimo di collettività, di socialità, di sicurezza, di coesione”