«Attività penalizzate dai lavori. Servono ristori e sgravi fiscali». Ascom punta sul «grande senso di responsabilità», invocando la messa in campo di risorse economiche
Con l’annuncio della chiusura dell’area intorno alla Garisenda per «alcuni anni», arrivano a pioggia anche le reazioni delle associazioni di categoria. A cominciare da Confcommercio Ascom, che invoca «grande responsabilità». In primis, c’è il timore per le ricadute sugli esercenti della zona, in particolare per la rivoluzione del traffico all’interno del centro storico.
«Ci troviamo di fronte a una situazione complessa, che richiederà alcuni anni di intervento – puntualizza il presidente Enrico Postacchini -. La nostra associazione ha manifestato preoccupazione per l’impatto dei lavori sulle attività economiche nell’area, che sarà transennata, e, per questa ragione, ha chiesto all’amministrazione di mettere in campo risorse economiche a titolo di ristoro». «Abbiamo chiesto di avviare un confronto con Comune e Tper nell’ottica di poter contribuire alla scelta di soluzioni ottimali e a minor impatto – prosegue Postacchini -. In questo momento è prioritario garantire la sicurezza della torre, ma va tutelata anche l’operatività delle imprese».
Confesercenti applaude invece il via libera alla proposta di far passare sulle corsie preferenziali delle vie Rizzoli e Ugo bassi gli automezzi dei titolari e dei fornitori delle attività. «Confesercenti ha preso atto della scelta di chiudere per due anni e mezzo via San Vitale al traffico veicolare – sottolineano dall’associazione -. Non ci si può esimere, però, dal segnalare i danni che un periodo così lungo dei cantieri potrà comportare sulle attività economiche di negozi, bar, ristoranti, pub, alberghi e ogni altro tipi di pubblico esercizio. Per tutte queste attività commerciali dovranno essere previsti sgravi fiscali ed eventuali ristori». Confesercenti lancia anche un invito a «non enfatizzare» la situazione della Garisenda: «II clamore mediatico potrebbe avere un impatto negativo sull’immagine turistica che la città delle Due Torri si è faticosamente conquistata negli ultimi anni».
Cna alza poi l’attenzione sull’unica azienda che con certezza sarà costretta a chiudere: la ‘Santolini Andrea’, che gestisce la bottega ‘ArtigianArte’ ai piedi dell’Asinelli, per cui «serviranno risposte». Ma non solo: «Cna avrà come ‘stella polare’ sia la tutela delle imprese, che le modalità di accesso al centro per il rifornimento di merci e servizi – mette in chiaro il presidente Antonio Gramuglia -. Stiamo lavorando per sottoporre al Comune una proposta per minimizzare i disagi, coinvolgendo tutti gli attori: le aziende della logistica, dei trasporti, della consegna delle merci, i tassisti e gli operatori commerciali e artigianali. Gli interventi sulla mobilità legati alla Garisenda potrebbero diventare anche un’opportunità per ripensare complessivamente l’accesso al centro storico per quanto riguarda la consegna delle merci».
Francesco Moroni, Il Resto del Carlino – 28 ottobre 2023