La Regione annuncia il finanziamento della contestata opera per unire le due stazioni sciistiche. L’assessore Corsini: «Con questi interventi vogliamo contribuire a dare un futuro alla montagna»
Sugli impianti di risalita in Appennino la Regione non fa passi indietro. Con un finanziamento regionale di quasi 7,4 milioni di euro, di cui 3,5 dal Fondo unico nazionale del turismo, sono 15 i progetti, tra pubblico e privato, che saranno realizzati nelle zone montane da Rimini a Piacenza. Un pacchetto di risorse, per una spesa complessiva di 14 milioni di euro, se si considerano gli investimenti degli enti pubblici e dei privati, che serviranno a realizzare e riqualificare funivie, nuove seggiovie su vecchi tracciati, cabine elettriche, a migliorare i collegamenti tra le cime, potenziare gli impianti di innevamento e per la sicurezza delle strutture.
La parte più corposa di questa tornata di investimenti, spiega la Regione in una nota, riguarda proprio gli impianti del Corno alle Scale, con la realizzazione della contestata funivia del Lago Scaffaiolo, finalizzata al collegamento con la stazione Toscana della Doganaccia, del costo complessivo di 7 milioni e 86mila euro: di questi 824.854 provenienti da risorse Funt e il restante da finanziamenti statali e regionale già assegnati. Saranno invece completamente finanziati dalla Regione la revisione della seggiovia Pian Pattane – Rocce (20mila euro) e della Direttissima (22mila euro). «Con questi interventi – commenta l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini –, vogliamo contribuire a dare un futuro alla montagna, rendendola da un lato più attrattiva per i turisti, riqualificando le strutture anche in termini di sicurezza e ampliando i servizi presenti, e dall’altro più sostenibile e vivibile, per chi ha scelto di abitare qui e lavorarci. È necessario ragionare in un’ottica di sviluppo complessivo delle zone montane, che tenga conto non solo della vocazione sciistica ma anche di quella naturalistica di questi luoghi, favorendo lo sviluppo di itinerari per l’escursionismo, degli sport all’aria aperta e più in generale dell’outdoor».
«L’obiettivo – chiude Corsini –, è quello di allungare i periodi di arrivi e presenze, favorendo la destagionalizzazione, potenziando e rendendo strutturale la crescita economica legata al turismo di questi territori. Un fattore determinante per mantenere le attività lavorative in loco e non aumentare il rischio di spopolamento della montagna». Il primo pacchetto, che finanzia 8 progetti di enti pubblici, è stato candidato per 3 milioni e 560mila euro al finanziamento del Fondo unico nazionale del turismo 2023 che sarà assegnato con un accordo in sede di Conferenza Stato Regioni in base al riparto delle risorse già condiviso e proposto dalla Conferenza stessa. Per quanto riguarda il rinnovo degli impianti del Corno, nelle scorse settimane era già stata smantellata la vecchia sciovia del Cupolino, ormai obsoleta.
Il Resto del Carlino, 26 ottobre 2023