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In Fiera va in scena il Mercato dei vignaioli indipendenti. Il 26 la Wine city night

Mille espositori in arrivo dal 25 al 27 novembre

Tre giorni di mostra-mercato durante i quali sarà possibile scoprire vini rappresentativi dell’identità delle regioni italiane e ascoltare il racconto che ha portato alla loro produzione. Dal 25 al 27 novembre quattro padiglioni della fiera di Bologna si trasformano in una sorta di grande enoteca, nella quale spostarsi con i carrelli della spesa da riempire di eccellenze dell’enologia. Per la prima volta, BolognaFiere ospita il 12° Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti Fivi, che vedrà protagonisti anche una trentina di olivicoltori indipendenti e alcune delegazioni di vignaioli europei: circa 1000 espositori su 30 mila metri quadrati. Grazie alla collaborazione con Confcommercio Ascom e Amo (Associazione mescitori organizzati) sono in programma iniziative «fuori fiera», a partire dalla Wine City Night itinerante giovedì 23 novembre; inoltre, durante i giorni della manifestazione, molti locali della città saranno coinvolti in eventi con la partecipazione dei vignaioli e dei loro prodotti.

«Siamo certi che questo nuovo appuntamento espositivo ci darà grandi soddisfazioni — sottolinea il presidente di BolognaFiere, Gianpiero Calzolari — Grazie alla Slow Wine Fair, a Marca, a Sana e alla new entry del Mercato dei Vini, BolognaFiere rafforza il proprio posizionamento come polo espositivo leader nell’agroalimentare». Un padiglione sarà riservato alle proposte gastronomiche, in calendario anche quattro masterclass dedicate a vitigni autoctoni. «Si preannuncia come il principale appuntamento dei produttori di vino italiano — spiega il presidente di Fivi Lorenzo Cesconi — Per noi l’aggettivo “italiano” non è un mero dato geografico, ma può essere associato solo a un vino rappresentativo dell’identità e della vocazione di un territorio, prodotto nel rispetto del paesaggio e dell’ambiente, intrinsecamente connesso in un complesso sistema di relazioni culturali, economiche e sociali».

Bologna si afferma così «sede elettiva degli eventi sul vino sostenibile, di eccellente qualità, prodotto con metodi artigianali», ribadisce Calzolari. E su questo si può puntare ancora di più secondo l’assessore all’agricoltura del Comune, Daniele Ara: «Abbiamo molto lavoro da fare nel collegare il momento della ristorazione di qualità con il nostro tessuto produttivo — osserva — Andrebbero favoriti maggiori accordi con i consorzi dei vini, in particolare con il Consorzio dei Colli Bolognesi, in modo che ci sia una carta dei vini che offra nei ristoranti i prodotti del territorio che negli ultimi 20 anni è migliorato molto dal punto di vista della vinificazione della prima collina».

Micaela Romagnoli, Corriere di Bologna 26 ottobre 2023

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