“Con buona pace del Ministro Urso non sono certo i cartelli con i prezzi medi ad aver fatto calare i prezzi, e non certo di ‘un terzo’, secondo le sue affermazioni, ma di alcuni cent, spostando l’asticella da 2 euro a poco più di 1,9”: così in una nota Bruno Bearzi, presidente della Figisc-Confcommercio, Federazione nazionale dei gestori carburante, sulle dichiarazioni di oggi del ministro Urso sui prezzi della benzina.
“Le ragioni – prosegue Bearzi – vanno cercate in una diminuzione delle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati per autotrazione, peraltro ancora in una fase di volatilità a causa della situazione in Medio Oriente. Anche gli aumenti del greggio di questi giorni non hanno influito pesantemente, perché chi decide i prezzi – le compagnie, non certo i benzinai – ha scelto di tenere un profilo basso sui margini, almeno in questa fase”.
Sostenere che è il cartello a far diminuire i prezzi, secondo FIGISC, è pura narrazione propagandistica: se il cartello, finora, non li ha fatti aumentare verso l’alto per effetto di un riallineamento verso la media, certamente non li ha fatti diminuire.
Il meccanismo dei prezzi funziona sulle quotazioni dei prodotti, sul tasso di cambio e sul mantenimento di un livello stabile dei costi e margini del complesso sistema distributivo. “Non è un inutile pezzo di carta o di plastica, con un numero di pura astrazione statistica a determinare il mercato – conclude Bearzi – ed è fuorviante ed irresponsabile illudere il consumatore con questa narrazione.”
FIGISC Federazione Italiana Gestori Impianti Carburanti, Comunicato stampa, 19 ottobre 2023
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