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Movida, i commercianti: «Ok a piazza Aldrovandi a numero chiuso. Ma orari più lunghi»

Tonelli (Ascom): «I locali e i dehors restino aperti fino all’una». Le associazioni approvano il giro di vite del Comune per il 31 ottobre

I commercianti approvano la stretta di Halloween. E il test su Piazza Aldrovandi a numero chiuso per arginare la cosiddetta ’malamovida’, annunciata dal sindaco Matteo Lepore al salotto di Patriza Finucci Gallo all’hotel ’Il Guercino’, non dispiace né ad Ascom, né a Confesercenti, ma a «certe condizioni». Per Giancarlo Tonelli, direttore di Ascom, «non è un tabù contingentare gli ingressi della piazza. Mi pare un compromesso ragionevole, l’importante sono i numeri». Tradotto: va bene evitare che la gente in piazza sia fuori controllo, ma allo stesso tempo i numeri non possono essere troppo bassi o si penalizzano le attività commerciali. Secondo punto, guardando al futuro della zona e alla gestione del divertimento notturno, servono nuove regole. «Le attività commerciali sono dei presidi importanti per arginare la movida più molesta. Per questo chiediamo – per piazza Aldrovandi – di allungare gli orari di apertura dei dehors e dei chioschi all’una di notte (ora devono chiudere a mezzanotte, ndr)» .Per il resto, se il test di Halloween funzionerà, Tonelli non boccia l’idea di ’trasportare’ il modello Aldrovandi con il contingentamento degli ingressi, anche in altre piazze ’calde’. Loreno Rossi, direttore di Confesercenti, è d’accordo con il giro di vite in programma per il 31 ottobre, ma vuole vederci chiaro. «Nessuna contrarietà di principio, ma avremmo preferito che il sindaco ne avesse parlato prima alle associazioni di categoria invece che nei salotti…». 

Al di là della punzecchiatura sul ’metodo’, resta una condivisione di sostanza sul provvedimento. «Vorrei capire meglio come verrà organizzata la serata e il ’numero chiuso’ perché le attività dei commercianti vanno comunque tutelate. Per noi, Halloween, è un po’ come Capodanno… Da qui, credo che a fronte di una riduzione degli ingressi nella piazza, serva un contrasto maggiore ai venditori ambulanti di alcol». Per Rossi, poi, sarà fondamentale che anche dal punto di vista logistico si arrivi facilmente nei locali, e che il ’contapersone’ modello Capodanno si utilizzi solo in certe zone e in determinate occasioni. In sintesi: ok al test per Halloween, ma che non diventi una regola e si limiti solo a situazioni o eventi straordinari. Resta, poi, la contrarietà alla chiusura alle 20 per un paio di locali di via Petroni «considerando che la movida nel periodo invernale cala e che chiudere i bar non serve a evitare fatti spiacevoli». Certo, i locali devono rispettare le regole, insiste Rossi, «ma andrebbero sanzionati anche coloro che non seguono le regole fuori. Noi facciamo la nostra parte, tant’è che Loris Folegatti, membro del comitato di via Petroni, aggredito mentre tentava di filmare il divertimento selvaggio, è stato aiutato proprio dal buttafuori di una delle attività della zona». Morale: limitare gli orari di apertura dei bar non aiuta, visto che «spesso sono gli stessi locali che possono riqualificare la zona». E lo stesso vale per i dehors, «se ben gestiti». D’accordo Tonelli che rilancia: «Nell’ottica di un patto di collaborazione che coinvolge residenti, commercianti e Comune con un allungamento degli orari di apertura dei locali, Ascom è favorevole a collaborare per impiegare altri street tutor sovvenzionati dall’associazione». Lo stesso vale per i bagni pubblici in arrivo in piazza Aldrovandi: «Ci candidiamo con i nostri associati a co-gestirli e a tenerli puliti».

Rosalba Carbutti, Il Resto del Carlino -19 ottobre 2023

Giancarlo Tonelli, Direttore Confcommercio Ascom Bologna

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