Inaugurazioni e opere in mostra in tanti spazi Ascom. Balbi (MAMbo): «É una chiamata alle arti, che non c’è in tutte le città»
Cinque inaugurazioni si annunciano domani sotto le due Torri in altrettante gallerie bolognesi, per la terza edizione di Bologna è contemporanea che vedrà comunque tutti gli spazi di arte moderna e contemporanea di Ascom – 14 in tutto – in fermento con porte aperte dalle 18. L’idea, che ha riscosso successo gli anni scorsi, è vincente perché pone le gallerie sotto i riflettori speciali di una città che vive d’arte 360 giorni all’anno, con tante situazioni collegate tra di loro: MAMbo, Arte Fiera, BOOMing, Accademia di Belle Arti con Open Days.
«La data del 7 ottobre (domani, ndr)– commenta Fabrizio Padovani di P420 che fino al 4 novembre ospita Beastly Arboretum di Monika Stricker – coincide nuovamente con la Giornata del Contemporaneo a conferma di come la città viva da protagonista l’esperienza dell’arte contemporanea». «Non è casuale– aggiunge il direttore generale di Ascom Giancarlo Tonelli– che Bologna sia ritenuta una centro dell’arte contemporanea: iniziative come queste sono importanti». Il programma è molto ricco e prevede l’opening delle personali di Claudio Verna Beautiful life al Labs Contemporary, di Jacopo Mazzonelli A Room allo Studio G7, di Elisa Grezzani On My Border alla Stefano Forni. Otto Gallery presenta Stazionari Altrove, collettiva con Cecchini, Montani, Schillaci, Tirelli e la Enrico Astuni propone L’opera d’arte parla con lavori di Garutti, Jankowsky, Monk, Nannucci, Piacentino e Pippin.
Anche alla De’ Foscherari è in corso una collettiva di tre artisti che sta per chiudere (il 15 ottobre) e in cui espone accanto a Francesconi e Siedlecki, anche l’artista di Ulaanbaatar, Mongolia, B. Enkhtur che ora vive a Torino ma che ha spiccato il volo proprio da Bologna, dove ha studiato all’Accademia di Belle Arti. The Body Shape-La forma del corpo, con Campigli, Chia, De Chirico e Delvaux tra gli altri, si può vedere alla Galleria d’arte Maggiore, però solo in mattinata dalle 10 alle 13 e Il tutto per non traballare troppo, opere di Alessandro Roma, è alla CAR Gallery.
All’Ariete Artecontemporanea in corso When I looked away di Jingge Dong, alla Galleriapiù Deposits di Felicity Hammond, alla Cinquantasei Mirella Guasti 33-23, alla Di Paolo Arte, Baj-Disegni, alla Forni L’inganno dell’immagine di Alberto Colliva. «È una chiamata alle arti e a dare visibilità alla capacità produttiva del sistema dell’arte contemporanea in Italia, un settore che produce contenuti eccelsi e lavoro. Non tutte le città riescono a fare cose simili. Questa iniziativa che va incontro a quello che cerchiamo di fare con Art city», riconosce Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo.b. c.
Il Resto del Carlino – 6 ottobre 2023