L’imprenditore ha inaugurato il suo nuovo locale in via San Mamolo: «Sognavo da tempo un luogo così»
«Non per denaro, ma per amore». Non è una battuta quella dell’imprenditore Claudio Sabatini, che da qualche settimana ha fatto il suo debutto sulla scena della ristorazione bolognese. ‘Ufficio Postale Succursale 11’ è l’incarnazione di un luogo ideale per la socialità, che stava cercando da tempo, nelle sue passeggiate notturne ai piedi delle Due Torri. Il biassanottismo riempie le bocche di tutti i bolognesi, si balla il twist con la memoria, rischiando di diventare nostalgici, ma poi, alla fine dei conti, chi vuol più fare tardi – e non si parla di club e discoteche, robe della contemporaneità – se tutto chiude presto? Sabatini non scherza, quindi, sul suo essere sceso in campo nei meandri della notte, con un ristorante dove si mangia fino alle tre. L’apertura è alle sei del pomeriggio con l’aperitivo. Ed è serissimo quando dice: «Non ci farò una lira, ma sono troppo innamorato di questo progetto». Un menu stringato che celebra le minestre (ad esempio tagliolini con acciuga del Cantabrico, gnocchi alla barbabietola, passatelli di mare e una creme brulè sorprendente), che punta all’ingrediente migliore (‘Poche cose, ma ottime’, recita un altro slogan del cuore), a qualche ricetta cult del passato – banana split tra i dolci e pennette alla Vodka tra gli ‘special’ – a una cantina breve, ma intensa, curata dal direttore Enrico Fabbiani (il mitico chiosco di via San Mamolo/Codivilla è suo).
Poi c’è il nuovo mondo culinario di due cuochi giovanissimi, che insieme fanno 38 anni. E se questa è l’osteria che Bologna stava aspettando, con un clima rilassato, la possibilità di mangiare una cosa tardissimo e di trovare un ambiente empaticamente biassanot, ecco che Francesco Orsi di Sasso Marconi e Alessandro Curiale di Monte Pastore sono i cuochi perfetti, perché hanno la grinta e la voglia di sperimentare. «Sono andato a imparare in alcuni stellati e ho anche lavorato in osterie del mio paese», racconta Orsi, che è stato quest’anno miglior studente d’Italia. Accanto a sé ha voluto il compagno dell’Alberghiero di Casalecchio, anche lui cresciuto con un grande amore per i fornelli.
Claudio Sabatini è davvero innamorato di questo ristorante che, tolta l’insegna della precedente gestione, al civico 14/c di via San Mamolo, ha rivelato un’identità inaspettata. Un tempo era la succursale 11 delle poste e da qui il nome scelto che campeggia sull’insegna ‘Ufficio Postale’. All’interno muri decorati con lettere d’amore vere, che ha ricercato e fatto riprodurre – autori da Stefano Bonaga a Napoleone – e alcune luminarie della canzone di Lucio Dalla: «Caro amico ti scrivo»… Non poteva mancare. «Ogni tanto capita che qualche abitante del quartiere – sorride l’imprenditore bolognese – entri pensando sia davvero la posta!».
Ma per Sabatini era un sogno nel cassetto aprire un locale? «Ogni tanto mi vengono delle idee – dice –, e come ho fatto con il ‘Futurshow’ nel 1996, la Virtus nel 2003, l’Unipol Arena nel 2007 e lo sviluppo immobiliare di Casalecchio nel 2009, quando ho saputo di questo posto non ho avuto dubbi, sarebbe stato perfetto per incontrare i miei amici, per stare bene in compagnia, insomma per far rinascere la Bologna dei biassanot, tra buon cibo e buon bere, divani confortevoli e la possibilità di guardare le partite e il basket, ma anche Sanremo o X Factor». Quindi Sabatini è innamorato? «Assolutamente sì», è la chiosa.
Benedetta Cucci, Il Resto del Carlino – 1 ottobre 2023
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