L’esperta di comunicazione e pubbliche relazioni: «Serve un piano alternativo per la viabilità verso la Fiera»
Gabriella Castelli, fondatrice dell’agenzia di comunicazione e pubbliche relazioni ‘Laboratorio delle Idee’ e presidente di Aidda Emilia-Romagna, cosa ne pensa della svolta della ‘Città 30’ a Bologna?
«Non sono una urbanista, premetto. E non conosco le dinamiche che portano le pubbliche amministrazioni a prendere certe scelte. Però le posso raccontare una conseguenza pratica».
Quale?
«Le auto a noleggio con conducente: ci è stato comunicato che subiranno delle variazioni di prezzo, un incremento dei costi a carico degli organizzatori. E noi le utilizziamo molto».
Per colpa dei cantieri?
«Esatto, e per la zona 30, tutto quello che sta accadendo. Un piccolo disagio che ci sarà, i grandi convegni e le movimentazioni sono costanti».
Secondo lei quindi come bisognerebbe intervenire?
«Cercando sbocchi di tipo diverso a tutti i cantieri che stiamo vedendo oggi nella nostra città».
Troppi?
«Bisogna che tutti si siedano attorno a un tavolo per studiare soluzioni diverse. Comune, Tper, cooperative, tassisti. Soluzioni alternative che rendano meno impattanti i cantieri. Chi va a lavorare arrivando dalle periferie non può perdere ore e ore in più. L’investimento dell’amministrazione su questa svolta della mobilità è importante, confido abbiamo degli studi che garantiscano la sostenibilità della scelta. L’arrivo del tram probabilmente aiuterà».
Verso la Fiera i cantieri del tram stanno creando diversi problemi alla mobilità.
«Conosciamo quella situazione, lavoriamo tanto con BolognaFiere. Io non sono contro il tram al 100%, e glielo dico, a Milano l’ho visto con i miei occhi: i cantieri continui per allungare la metro hanno causato proteste sul momento, ma poi tutti ne hanno beneficiato. Ripeto, confido che quest’amministrazione possa trovare le soluzioni più adatte, anche un’azienda come Tper può darsi da fare dal punto di vista comunicativo, per un’informazione supplementare».
Torno alla ‘Città 30’, cosa ne pensa della misura generalizzata a gran parte della città?
«Quando una persona impara a guidare nei centri urbani, naturalmente si trova ad applicare i 30 all’ora. In via San Vitale si va così, ha senso. Ma questa scelta dei 30 all’ora mi sembra riduttiva per strade ben più trafficate, come via Toscana per esempio. Detesto le generalizzazioni, non mi puoi mettere la zona 30 ovunque. Serve una riforma con buon senso».
Donne imprenditrici e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, a che punto siamo?
«Le politiche di welfare, nazionali e locali, devono aiutare maggiormente le donne lavoratrici ad avere sconti e agevolazioni per fruire dei servizi, dai nidi in giù. Serve uno scatto in più».
Paolo Rosato, Il Resto del Carlino – 19 settembre 2023
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