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Alluvione, sbloccati altri fondi «E ora arriverà più personale»

Summit a Palazzo Chigi con Figliuolo e i ministri: le risorse per famiglie e imprese salgono a 600 milioni. Sì all’allargamento della zona rossa alle aree escluse, ma saranno ristorate anche singole strade e aziende

I ristori per l’alluvione salgono a 600 milioni di euro. Lo conferma il commissario alla ricostruzione post alluvione, Francesco Figliuolo, dopo la riunione a Palazzo Chigi a Roma, presieduta dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, presenti, tra gli altri, la ministra Marina Calderone e il viceministro Galeazzo Bignami. «La premier Meloni ha detto che ristoreremo tutto e sarà fatto. Per gli indennizzi a famiglie e imprese la dotazione è passata da 269 milioni a oltre 600», spiega il generale. Al summit buone notizie anche per i piccoli comuni senza tecnici per la ricostruzione, come denunciato da Marco Monesi della Città metropolitana: «Stiamo studiando la possibilità di assicurare ulteriore personale amministrativo, a tempo, per velocizzare l’iter delle opere», dice Figliuolo. Si è parlato anche dell’allargamento della zona rossa anche a quelle zone alluvionate che non erano state conteggiate (vedi via Saffi o le Ganzole) tra le destinatarie degli aiuti. Il governo fa sapere che si lavora in tal senso e che, chi ha avuto danni avrà i ristori, comprese singole strade o singole imprese. Per quanto riguarda i fondi, la dotazione sale a 600 milioni grazie alla conversione di 400 milioni non utilizzati per la cassa integrazione e gli ammortizzatori sociali per gli autonomi, previsti dal decreto 61 di maggio, a imprese e famiglie. Si studia, poi, l’introduzione del credito d’imposta, tipo quello del sisma del 2012. Per perfezionarlo è stato attivato un gruppo di lavoro al ministero dell’Economia. Il commissario rassicura anche sullo snellimento della burocrazia. E non manca un appello ai Comuni affinché si attivino per le richieste di danni sugli interventi di somma urgenza, visto che a fronte di 289 milioni disponibili, «le richieste sono ferme a 500mila euro». Da qui, il governo ha deciso di prorogare i tempi per presentare le domande a marzo 2024.

Soddisfatto Marco Lisei, senatore di FdI: «Meloni a differenza di altri mantiene gli impegni. Verrà potenziata la struttura commissariale per aiutare i comuni senza personale abbandonati dalla Regione e dalla Città metropolitana, verrà ridotta la burocrazia e il Mef sta valutando sul credito d’imposta per evitare gli errori fatti con il sisma del 2012 nel quale ci furono tante irregolarità». 

Rosalba Carbutti, Il Resto del Carlino – 15 settembre 2023

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