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Lacrime e rabbia per la tragedia di Milena

Rioveggio, la 64enne investita sulla provinciale aveva l’abitudine di camminare in quel tratto. I residenti: «Questa non è una pista»

Milena Mascio ha perso la vita sulla stessa strada che percorreva quasi ogni mattina per fare una passeggiata. Sessantaquattrenne, da circa un anno in pensione dopo il lavoro a Castiglione, era originaria di Rioveggio. L’incidente che le è costato la vita è successo nella mattinata di mercoledì, al chilometro 6 della strada provinciale 38 che collega Rioveggio con la vicina Monzuno. Secondo una prima ricostruzione, la donna stava percorrendo la strada a piedi quando all’improvviso è stata travolta da una macchina guidata da un quarantasettenne residente in provincia. 

L’impatto, sul quale i carabinieri stanno indagando, è stato violentissimo. Le condizioni di Milena sono apparse da subito molto gravi. È stato lo stesso conducente del veicolo, fermatosi dopo lo schianto e risultato negativo ai test di alcol e sostanze stupefacenti, a chiamare i soccorsi. Sul posto, oltre ai carabinieri di Vado che hanno effettuato tutti i rilievi del caso, sono intervenuti anche gli operatori sanitari del 118 con un’ambulanza e un’automedica. Sul luogo dell’incidente è arrivato anche l’elisoccorso partito da Pavullo, che ha trasportato la sessantaquattrenne all’ospedale Maggiore di Bologna. Purtroppo, a niente sono valsi i disperati tentativi di salvarle la vita: la donna è morta durante il trasporto in ospedale. Milena era una donna molto conosciuta in paese, assidua frequentatrice della messa domenicale, come testimoniano i tanti messaggi di ricordo pubblicati sui social.

«Mi dispiace moltissimo – le parole del primo cittadino di Monzuno, Bruno Pasquini – conoscevo bene Milena. Quasi tutte le mattine, prendendo la strada per Monzuno, la vedevo passeggiare. Per lei era un’abitudine, ma stava anche sempre molto attenta alla strada. Milena era una bella persona, molto conosciuta in paese. Quello che è successo mi fa soffrire, è una cosa tragica». Tanti i messaggi di cordoglio pubblicati sul profilo social del fratello di Milena, Roberto. Non solo dolore, però. Sui social c’è anche chi ha voluto sottolineare una situazione di pericolosità delle strade in questa parte di Appennino, soprattutto dopo le frane che hanno colpito il territorio in seguito alla drammatica alluvione del maggio scorso. «Da quando le frane hanno messo in crisi le strade – sottolinea una signora all’interno di uno dei tanti gruppi Faceboook di queste zone – è diventata una pista ad alta velocità e questo va a discapito di noi abitanti che abbiamo scelto di vivere in una zona tranquilla».

Il via vai delle macchine, si legge nel post, andrebbe avanti dalle 5 di mattina alle 3 di notte, con auto che sfrecciano senza sosta. La stessa autrice del post racconta di essere stata investita nei giorni scorsi, prima del terribile incidente che è costato la vita a Michela. Da qui, un appello alla cittadinanza affinché faccia «attenzione perché le stradine di paese non sono autostrade e vanno rispettate come luoghi di vita piena. La tragedia appena trascorsa sia da monito a chiunque passa dalle numerosi deviazioni di paese».

di Chiara Caravelli, il Resto del Carlino, 25 agosto 2023

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