Raffaella Pannuti, presidente dell’associazione, fa il bilancio dei progetti di diagnosi precoce: «Con la pandemia era scesa la prevenzione, ma ora stiamo tornando ai livelli pre-Covid»
Con la pandemia molta prevenzione sui tumori è venuta meno e il risultato è la scoperta di neoplasie a uno stadio molto avanzato. Per questo la Fondazione Ant ha elaborato una serie di progetti per riportare la diagnosi precoce ai livelli pre-Covid.Dopo tre anni caratterizzati dall’emergenza pandemica i numeri della prevenzione Ant si stanno riassestando sui numeri del 2019. Dal primo gennaio al 30 giugno sono, i professionisti di Ant hanno effettuato 4.800 visite di prevenzione oncologica secondaria o diagnosi precoce di neoplasie che interessano la cute, 3.888 la tiroide, 1.744 il seno, 816 i testicoli, 288 l’apparato genitale femminile (288). E non è mancata prevenzione oncologica primaria attraverso le consulenze nutrizionali e la promozione di corretti stili di vita. Complessivamente le visite effettuate dal 2004 (anno di nascita della Fondazione) a oggi sono state circa 257.000.«Nel periodo del Covid la prevenzione è scesa moltissimo e tante neoplasie sono sfuggite all’individuazione nella fase precoce della malattia – afferma Pannuti –.
Essere riusciti a tornare ai livelli pre-Covid con i nostri progetti di prevenzione oncologica è frutto di un grande impegno da parte nostra e della solidarietà di tanti, aziende in primis, che hanno scelto di sostenere questa nostra mission. Con questo tipo di attività vogliamo ancora una volta rispondere a un bisogno espresso dai cittadini, ampliando l’offerta gratuita di controlli e visite specialistiche che, come sappiamo, restano ancora un aspetto critico della ripresa post pandemia».Un risultato che la presidente non esita a definire «straordinario, reso possibile anche grazie all’attivazione di un secondo ambulatorio mobile a bordo del quale è stato possibile raggiungere anche le zone meno servite del Paese con un vero e proprio ’Tour della Prevenzione’ lungo la penisola». Pannuti annuncia poi che ai due ambulatori mobili esistenti se ne aggiungeranno, presto, altri due: «Un impegno reso ancora più pressante dai dati 2022 del report annuale ‘I numeri del cancro in Italia’ che stimano – fa notare – nei soli dodici mesi passati, 390.700 nuove diagnosi di cancro contro le 376.600 del 2020».
Le visite vengono effettuate dagli specialisti Ant in gran parte a bordo dei due ambulatori mobili di proprietà della Fondazione, oltre che negli ambulatori, appartenenti all’associazione, presenti in alcune delle sedi sul territorio o presso ambulatori messi a disposizione da altre realtà private o pubbliche.
Monica Raschi, Il Resto del Carlino – 4 agosto 2023
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