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Alluvione, la promessa di Figliuolo. «A settembre primi ristori ai Comuni»

Il commissario: due mesi per aggiornare l’elenco dei territori colpiti. «Aziende, non c’è ancora copertura»

Primi ristori ai Comuni «all’inizio di settembre». E due mesi di tempo, per i territori rimasti esclusi dalla lista dei danneggiati, per essere inseriti nell’elenco tramite «un’apposita istruttoria per aggiornarlo». Mette almeno un paio di punti fermi il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario alla ricostruzione, durante il sopralluogo di ieri nei territori della provincia di Bologna sfregiati dal maltempo di maggio. Quadro drammatico: 26 Comuni su 55 colpiti, 5mila evacuati, 130 eventi franosi importanti, 14 corsi d’acqua tracimati. E un’area letteralmente martoriata, soprattutto la vallata del Santerno: è il circondario di Imola con i suoi dieci Comuni colpiti e oltre mille sfollati. Dopo la visita in mattinata al ponte della Motta e Selva Malvezzi, nel Bolognese, nel pomeriggio il commissario, assieme al presidente della Regione e subcommissario, Stefano Bonaccini, e alla vicepresidente Irene Priolo, incontra in Comune a Imola il sindaco Marco Panieri e il primo cittadino di Bologna, Matteo Lepore. Ci sono anche gli amministratori locali della città metropolitana, che intervengono per illustrare problemi e criticità. E lo stesso fanno associazioni imprenditoriali e sindacati. Poi, il commissario prosegue con la visita risalendo lungo la vallata del Santerno fino a Fontanelice. «Dai primi di settembre inizieremo a erogare i fondi: subito le somme urgenze, poi quanto prima le urgenze – assicura –. Successivamente i gruppi di lavoro per la realizzazione dei piani: dissesto idrogeologico e ricostruzione. Ho firmato la convenzione con l’Università di Bologna (l’Alma Mater metterà a disposizione competenze tecniche e scientifiche per la ricostruzione, ndr), poi con altri atenei e Consorzi di bonifica». Il governo, assicura il generale, «ha dato capienza finanziaria al commissario. I fondi ci sono, anche le percentuali per le progettazioni, in modo da dare ampio respiro a tutti gli enti locali». Rimane però il nodo di privati e aziende, per le quali «non c’è ancora copertura finanziaria», ammette Figliuolo. Alle imprese comunque «daremo un modello molto chiaro – assicura – con procedure trasparenti e molto veloci, poco burocratiche».

Infine, da parte del commissario, un monito: «Quello che è accaduto a maggio potrebbe non essere più un fenomeno atipico, ma la nuova normalità. Ne dobbiamo prendere atto e pensare a un nuovo modo di gestire il territorio». Soddisfatto almeno in parte Bonaccini. «Abbiamo il dovere di assicurare alle persone che riavranno ciò che hanno perso, al 100%, così come il governo si è impegnato a fare – ricorda –. Lo stesso alle imprese. Il problema è che a oggi non ci sono le risorse per farlo. Ci sono quelle per alcuni cantieri, vanno erogate perché chi li realizza deve avere la certezza di poter lavorare. Abbiamo Comuni che hanno usato tutto l’avanzo per gli interventi urgenti. Abbiamo bisogno dello Stato, del governo». Ne è convinto anche il sindaco Lepore. «È positivo che sia stato nominato il commissario Figliuolo – ammette –, perché intanto abbiamo qualcuno di istituzionale con cui parlare e ha deleghe per affrontare i problemi. Devo dire però che è soverchiato dalla burocrazia e le risposte sono ancora in stand by».

Enrico Agnessi, Il Resto del Carlino – 2 agosto 2023

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