La cara estate dei gelati con aumenti del 23%. Così non è un piacere

Il cono con due scelte a 2,80 euro, la vaschetta da un chilo da 23 a 26 euro. “I costi di tutte le materie prime sono raddoppiati”. La difesa delle gelaterie

Da 23 a 26 euro al chilo. Da 2 a 3 euro, passando per diverse sfumature di gusti e aromi. Non è una riffa, ma sono i numeri del costo del gelato sotto le Due Toni. Che oscillano in centesimi fra una gelateria e l’altra, con un punto fermo: il rincaro dei prezzi di almeno il 23%. Complici da un lato i costi fissi, dall’altro l’aumento delle materie prime usate nelle preparazioni. «Tutte le materie che compongono il prodotto finale — spiega il maestro gelatiere Andrea Bandiera dalla Calabria dove, assieme al pasticcere Gino Fabbri, sta ricevendo il titolo di ambasciatore internazionale del bergamotto per il 2023 — sono raddoppiate, altroché il 23%. Lo zucchero è passato da 0.60 centesimi al kg a 1.50 euro, la panna da 3.30 a 5.50». Alla gelateria Scirocco, tempio di Bandiera, la vaschetta da chilo costa 26 euro, mentre la coppetta due gusti è a 2.80 euro. «Abbiamo cercato di assorbire gran parte di questi aumenti perché non possiamo raddoppiare il costo del cono, sarebbe un suicidio. So che alcuni colleghi a Milano fanno pagare anche 32 euro al kg».

Stando a una recente indagine nazionale da Coldiretti su dati Istat, il rincaro è dunque del 23%, ma nonostante ciò il caldo intenso di questi giorni favorisce il consumo del gelato, considerato una buona pausa pranzo o una merenda salutare. Da tempo Bologna è una città ricchissima di gelaterie, sono soprattutto quelle artigianali a prendere piede. Dal centro storico alla periferia i prezzi di pistacchio, stracciatella e cioccolato cambiano, se poi si sconfina, per esempio, a Casalecchio il listino si abbassa. Lo racconta Roberto Lubrano di Cult, che ha tre punti vendita, l’ultimo dei quali aperto da poco in via Riva Reno. Se qui il suo gelato al kg costa 26 euro, per Casalecchio, dove ha due locali e la Scuola internazionale di Alta gelateria, ha fatto una scelta diversa. «A Casalecchio costa 25 euro, mi pare ragionevole anche se il prezzo dovrebbe essere più alto perché c’è una ricerca importante sulla qualità delle materie.

Abbiamo scelto di abbassare il nostro margine pur mantenendo il prezzo in linea col mercato». Se fuori le mura il suo cono costa 2,80 euro, a Bologna è già a 3 euro. Anche alla Cremeria Funivia, in gio costa 3 euro (25 al kg). Prezzo in linea con quasi tutto il centro storico dove anche alla Vecchia Stalla di piazza Santo Stefano la vaschetta è a26euro al kg. Poche le eccezioni. Al Gelatauro di via San Vitale, dove il gelato di Gianni Figliomeni ha fatto il giro del mondo per bontà, la sorpresa sta nel prezzo al kg che è fermo a 23,50 euro. La coppetta costa 2,80. «Utilizzo piccoli fornitori, per cui non ho sentito i rincari né sul latte né sulla panna: perciò ho deciso di mantenere i prezzi in linea con quelli dell’anno scorso». Variano i listini da Stefino in Bolognina dove la coppetta piccola costa 2,50 euro, mentre il contenitore da chilo è di 26. Il cono, invece, svetta a 3,50 euro «perché è senza glutine, oltre che biologico e vegan», precisa Stefano Roccamo. «Ho deciso di non aumentare il prezzo al kg ma quello dei prodotti singoli di circa il 10%». Se nel 2022 II cono costava 3,20 ora, appunto, è di 3.50. Qui però la panna è gratis e per gli inconsolabili c’è il formato “Delusione d’amore” a 6 euro. Fra i prezzi più bassi c’è la Gelateria Luciano di via Triumvirato: uno slalom fra i cantieri di tram e Pontelungo per gustare la coppetta a partire da 2 euro. Il problema, spiega Alessio Cioffi, presidente dei baristi di Ascom nonché titolare del Principe — quattro locali fra bar e pasticcerie, dallo storico in via Toscana a quello in via Caprarie — «è che noi lavoriamo in un settore considerato superfluo, ma i rincari ci sono eccome. Il nostro impegno è quello di non far ricadere i costi sui nostri clienti».

Sabrina Camonchia, la Repubblica – 27 luglio 2023