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Case inagibili per frane o alluvione. Affitti transitori agli inquilini

Può richiederli chi abitava in alloggi danneggiati o irraggiungibili a causa del maltempo di maggio. Il nuovo contratto durerà al massimo 18 mesi. Il patto siglato con 13 associazioni di proprietari e locatari

È stato firmato un patto tra Città metropolitana e 13 associazioni del settore tra inquilini e piccoli proprietari (Aida, Aipi-Confappi, Ape Bologna-Confedilizia, Appc, Asppi, Confabitare, Conia, Cicet, Sunia, Uniat, Unioncasa, Unione inquilini, Uppi) per favorire i cittadini colpiti dall’alluvione di maggio in Emilia-Romagna. In pratica, se nel momento della calamità i cittadini erano già residenti in abitazioni oggi non più abitabili, e se il loro contratto di affitto è a canone concordato, gli interessati possono infatti chiedere alla proprietà un contratto transitorio fino a 18 mesi. Nel caso i lavori nella casa alluvionata dovessero finire prima del previsto, poi, si può rientrare anche anticipatamente. È stata quindi introdotta la calamità naturale come ragione valida per la transitorietà. «Siamo riusciti in breve tempo a trovare una soluzione grazie alla disponibilità di tutti i sindacati degli inquilini e dei proprietari» commenta Enrico Rizzo, presidente dell’Asppi. «Intendiamo inserire i disastri naturali alle motivazioni di transitorietà anche nel prossimo accordo», ha aggiunto. L’integrazione fatta il 3 luglio infatti ha validità fino al 31 dicembre, successivamente non verrà prorogata, ma sarà sottoscritto un nuovo contratto con le medesime caratteristiche. 

La soluzione non riguarda soltanto i cittadini la cui abitazione è inagibile, ma anche coloro che, a causa di frane e crolli, hanno problemi a raggiungerla. «La condizione di temporaneità è fondamentale per risparmiare tempo e denaro», dichiara Francesco Rienzi, segretario del sindacato degli inquilini Sunia. 

In condizioni normali infatti il proprietario ha l’onere di dover fornire tutta la documentazione necessaria a provare la transitorietà, attualmente invece è sufficiente indicare l’alluvione come ragione della richiesta. Entrambi i sindacati si dichiarano però preoccupati della mancanza di attenzione del governo al tema casa: «Non stanno finanziando il fondo per morosità incolpevole degli inquilini, significa che non ci saranno canoni per i proprietari, è un problema per entrambi», spiega Rizzo. C’è invece il forte sostegno della città metropolitana di Bologna: «Questo accordo è un segnale importante anche per tutto il lavoro che la città sta facendo per l’alluvione, è un segno che c’è collaborazione da parte di tutti per raggiungere un unico obiettivo», osserva Sara Accorsi, consigliera metropolitana delegata al Welfare e alle politiche per la casa. L’amministrazione della città metropolitana infatti ha già investito 12 milioni per la ricostruzione delle strade. 

Alice Pavarotti, Il Resto del Carlino – 18 luglio 2023

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