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Bando Borghi a supporto delle imprese che operano o che intendono operare nei comuni con i borghi selezionati e destinatari delle risorse della Linea B del Piano Nazionale Borghi (Bando scaduto)

Bando scaduto

Con Decreto del 23 agosto 2023 è stata definita la proroga per la presentazione delle domande.

Le domande possono essere presentate al Soggetto gestore a partire dalle ore 12,00 dell’8 giugno 2023 fino alle ore 18,00 del 29 settembre 2023.


L’incentivo promuove l’avvio o il consolidamento di iniziative imprenditoriali nei territori dei comuni assegnatari delle risorse indicate nell’Avviso, finalizzato alla realizzazione di progetti locali rivolti alla rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono o abbandonati.  La Regione Emilia Romagna rientra tra le aree del centro nord e per l’area metropolitana di Bologna i comuni interessati sono il Comune di Camugnano (borgo Il Poggio) e il Comune di Lizzano in Belvedere (borgo Monteacuto delle Alpi).

La misura promossa dal Ministero della Cultura è gestita da Invitalia.

Possono presentare domanda di finanziamento le micro, piccole e medie imprese per iniziative imprenditoriali in forma singola o in aggregazione(minimo 3 e massimo 5 imprese) – già costituite o che intendono costituirsi in forma societaria di capitali o di persone – ivi incluse le ditte individuali e le società cooperative, le associazioni non riconosciute, le organizzazioni dotate di personalità giuridica non profit, nonché gli Enti del Terzo settore – iscritti o in corso di iscrizione al Registro Nazionale Terzo Settore – le imprese agricole per iniziative non riconducibili ai settori della produzione primaria dei prodotti agricoli e le persone fisiche che intendono realizzare un’attività da localizzare nei suddetti borghi, purché costituiscano l’impresa entro 60 giorni dalla comunicazione di ammissione all’agevolazione.

Il sostegno è destinato a iniziative imprenditoriali, da realizzare in una o più unità locali ubicate nei borghi storici selezionati, volti a rilanciare le economie locali nel campo delle attività culturali, creative, turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali, valorizzando i prodotti, i saperi e le tecniche del territorio. Tali iniziative dovranno essere coerenti e sinergiche con le strategie di rigenerazione culturale e sociale delineate dai comuni nei Piani locali finanziati dalla Linea B e dovranno contribuire alle sfide ambientali e al contrasto del cambiamento climatico, adottando comportamenti responsabili e sostenibili con particolare riferimento alla riduzione delle emissioni inquinanti, alla riduzione dei consumi, allo smaltimento dei rifiuti, alle soluzioni di economia circolare (almeno il 50% dell’investimento complessivo deve essere destinato a misure in grado di fornire un contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici).

I progetti presentati dovranno avere un valore massimo di 150.000,00 euro, Iva esclusa, e dovranno essere avviati dopo la presentazione della domanda.

La durata massima prevista per ciascun progetto ammesso è di 18 mesi a partire dalla data di accettazione del provvedimento di ammissione, che dovrà comunque concludersi entro il 31 dicembre 2025.

Le agevolazioni sono concesse esclusivamente sotto forma di contributo a fondo perduto e nella misura massima del 90% dell’iniziativa imprenditoriale ammissibile e, comunque, per un importo massimo del contributo pari a 75.000,00 euro, ai sensi e nei limiti del regolamento de minimis. Tale percentuale è elevabile al 100%, fermo sempre il limite massimo, nel caso di:

  • nuove imprese, da costituirsi entro 60 giorni dal provvedimento di concessione del contributo;
  • imprese già costituite a prevalente titolarità giovanili e/o femminili.

Il contributo non è cumulabile con altre agevolazioni pubbliche per le medesime spese rientranti nella definizione di aiuto di stato.

Sono ammissibili le spese, al netto dell’IVA, sostenute direttamente dai soggetti realizzatori a partire dal giorno successivo alla data di presentazione della domanda, concernenti le seguenti voci di spesa:

a) impianti, macchinari, attrezzature, arredi e mezzi mobili, questi ultimi ammissibili purché strettamente necessari e collegati al ciclo di produzione o erogazione dei servizi;

b) beni immateriali ad utilità pluriennale, limitatamente a programmi informatici, brevetti, licenze e marchi, nonché certificazioni, correlate all’iniziativa da realizzare. Tali spese devono essere supportate da apposita perizia giurata, rilasciata da un tecnico abilitato iscritto all’ordine di riferimento avente specifiche e documentate competenze nel settore di riferimento della spesa. La perizia deve contenere tutte le informazioni necessarie alla quantificazione del costo sostenuto per i beni pluriennali oggetto di finanziamento ed attestare la congruità del prezzo;

c) opere murarie fino al limite massimo del 40% dell’iniziativa di spesa ammissibile, per l’adeguamento alle condizioni necessarie alla realizzazione dell’investimento proposto e finanziato, delle sedi operative dei soggetti realizzatori. Rientrano nelle opere murarie anche gli impianti generali di servizio all’immobile fatto salvo il caso di quelli strettamente funzionali al raggiungimento degli obiettivi dell’iniziativa agevolato rientranti nella lettera a).

Sono, altresì, ammissibili, le seguenti spese di capitale circolante, fino al limite massimo del 20% della spesa ammissibile:

a. materie prime, materiali di consumo, semilavorati e prodotti finiti connessi al processo produttivo;
b. utenze relative alle unità locali oggetto dell’iniziativa imprenditoriale di investimento;
c. canoni di locazione relativi alle unità locali oggetto dell’iniziativa imprenditoriale;
d. prestazioni di servizi connesse all’attività agevolata;
e. costo del lavoro dipendente da assumere a seguito della realizzazione dell’iniziativa imprenditoriale che non benefici di altre agevolazioni.

Per essere ammessi, gli interventi e le spese predette devono essere conformi al principio DNSH di “non arrecare un danno significativo” all’ambiente e alle indicazioni delle Linee Guida MEF.

I richiedenti, nella formulazione del progetto, devono  garantire la copertura finanziaria residua dell’iniziativa imprenditoriale attraverso risorse proprie, per un importo pari alla quota parte della spesa ammissibile (più Iva) non coperta dal contributo.

Le domande dovranno essere presentate, per via telematica, a Invitalia – quale soggetto gestore degli adempimenti tecnici e amministrativi della misura – a partire dalle ore 12.00 del giorno 8 giugno 2023 e fino alle ore 18.00 del giorno 11 settembre 2023. Le domande presentate saranno oggetto di iter valutativo con procedimento a graduatoria a seguito del quale sarà emesso apposito Decreto del Ministero della Cultura.

Per informazioni e chiarimenti contattare Confcommercio Ascom Bologna:
Ufficio Credito Tel. 051.6487602 – email: credito@ascom.bo.it

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