Il progetto, «forte e articolato», sarà presentato a Governo, Regione e sindaci. Postacchini: «Sviluppo sostenibile e transizione ecologica uniche risposte possibili». Tonelli: «Prioritario dare a chi ci vive e lavora una reale prospettiva di crescita»
Un progetto «forte e articolato» per favorire la ripartenza del nostro Appennino sfregiato da centinaia di frane e smottamenti causati dall’alluvione. Porta la firma dell’Ascom, e la settimana prossima sarà presentato a Governo, Regione, Città metropolitana. E a tutti i sindaci dei Comuni appenninici, lato Futa e Porrettana.Il progetto – pensato in una logica di collaborazione pubblico-privato – rappresenta il seguito naturale della tavola rotonda di venti giorni fa in cui istituzioni, parlamentari, imprese e stakeholders si sono confrontati sul futuro dell’Appennino.
«L’emergenza che imprenditori, cittadini e comunità si sono trovati a fronteggiare – commenta Enrico Postacchini, presidente Ascom – ci ha ricordato, ancora una volta, l’importanza di uno sviluppo sociale ed economico sostenibile e di una transizione ecologica che sono l’unica, credibile risposta al cambiamento climatico in atto».
Ascom ribadisce la richiesta di misure straordinarie a sostegno del sistema economico colpito dall’alluvione. E in questo frangente, avverte Postacchini, «la priorità dev’essere quella di affiancare concretamente le imprese nel tempo della ricostruzione». Ma il pensiero non può essere circoscritto al mondo delle imprese. Lo stesso ragionamento, sottolinea Giancarlo Tonelli, direttore dell’Ascom, «va naturalmente esteso alle comunità e ai territori. Con particolare riferimento a quelli che, come il nostro Appennino, convivono da tempo con criticità sul versante della competitività del sistema economico, della mobilità di merci e persone, dello spopolamento, del dissesto idrogeologico, della dotazione di servizi essenziali».
Quello della montagna, dice Aldo Zivieri – promotore del progetto dell’Ascom, che in Appennino svolge la propria attività – «è un territorio certamente fragile, di cui tuttavia non dobbiamo dimenticare le enormi potenzialità e opportunità». A partire dall’attrattività turistica e dalla valorizzazione del suo patrimonio ambientale e naturalistico. L’Appennino, aggiunge Tonelli, «rappresenta un valore aggiunto per tutti. È il principale capitale ambientale del territorio. Preservarne la qualità e le peculiarità e dare a chi ci vive e lavora una reale prospettiva di crescita, deve rappresentare una priorità anche per chi sta a valle o in città». Ascom invita quindi «a investire sulla cura del territorio, valorizzandola come risorsa e opportunità occupazionale, e non solo come costo a carico della collettività». Se da un lato è necessario «garantire maggiore libertà operativa agli enti preposti alla manutenzione di bacini idrici, superfici forestali e agricole, favorendo anche l’ingresso dei privati», dall’altro occorre lavorare «a un vero e proprio New Deal che incentivi il recupero del patrimonio rurale e boschivo».
Su questo fronte, alle aziende che hanno fatto e faranno manutenzione, quinti tutela e salvaguardia del territorio, «è necessario riconoscere quota parte degli ingenti investimenti eseguiti». L’ambiente, commenta Tonelli, «costituisce per l’Appennino anche una risorsa in termini turistici». In questo senso, la crescita dei cammini escursionistici e le potenzialità del cicloturismo, insieme con l’attrattività esercitata dal patrimonio naturalistico e paesaggistico, rappresentano opportunità di sviluppo concrete da continuare a promuovere e valorizzare»
1. Pnrr, aree interne, fondi per la coesione
«Il Pnrr, le politiche e i fondi per la coesione, la Strategia per le Aree Interne 2021-2027 sono opportunità di assoluto rilievo per i territori montani. Vanno concentrati gli sforzi sul rafforzamento della densità delle attività commerciali e degli insediamenti produttivi nei comuni montani economicamente e socialmente vulnerabili. Inoltre, massima attenzione e priorità d’azione al tema della rigenerazione urbana».2. Fiscalità agevolata per le imprese
«Per le aziende che scelgono di fare impresa in montagna occorre introdurre strumenti di fiscalità agevolata, nazionale e locale. Una tassazione più equa e sostenibile a seconda del contesto e l’istituzione di zone franche sono condizioni indispensabili per avviare e sostenere circuiti di vitalità sociale ed economica nel nostro Appennino. E va affrontata anche la questione del progressivo superamento dell’Irap».3. Politica economica di sviluppo
«Tutti i livelli istituzionali, da quello comunale a quello regionale, devono essere promotori di una politica economica di sviluppo per l’Appennino, con risorse adeguate e contributi diretti alle imprese per sostenere digitalizzazione, ammodernamento gestionale e organizzativo, innovazione di prodotto/servizio, riqualificazione. Priorità assoluta è mantenere e ampliare la rete degli esercizi di vicinato».4. Migliorare mobilità e accessibilità
«I livelli di accessibilità, dotazione infrastrutturale e mobilità di merci e persone nel nostro Appennino non sono soddisfacenti. Statale Porrettana e linea ferroviaria Porretta – Bologna non sono collegamenti adeguati. Auspichiamo che le istituzioni nazionali e locali, superando le divisioni politiche, aprano al più presto un confronto sul piano tecnico e finanziario in merito al progetto della Bretella Reno‐Setta».5. Favorire i nuovi residenti
«Si deve pomuovere l’Appennino come luogo attrattivo per vivere e lavorare, anche attraverso un servizio di supporto operativo che agevoli e semplifichi la possibile scelta di insediamento di nuovi residenti. L’obiettivo deve essere rendere interessante, conveniente e sostenibile vivere, lavorare, sviluppare progetti, avviare imprese in Appennino».6. Offerta turistica integrata
di Luca Orsi, il Resto del Carlino, 23 giugno 2023
«È fondamentale consolidare il rilancio delle componenti tradizionali dell’offerta turistica (terme, neve e seconde case), armonizzandole con la domanda che proviene da un turismo di prossimità, lento e sostenibile, e da segmenti maggiormente innovativi: escursionismo, enogastronomia, shopping, produzioni artigianali locali, itinerari artistici e storico ‐ culturali».
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