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Dehors Stop dal 1° luglio a quelli straordinari

Il taglio del Comune fa arrabbiare i commercianti. Ascom: «Imprese colpite»

Non è mai piaciuto a questa amministrazione comunale il proliferare dei cosiddetti dehors Covid, ossia i tavolini all’aperto aggiuntivi consentiti per legge, alle attività commerciali, dopo la batosta della pandemia. Le continue deroghe permesse dal legislatore arriverebbero fino al 31 dicembre di quest’anno, ma i sindaci per comprovati motivi possono non derogare. Cosa che ha scelto di fare Palazzo d’Accursio: dal primo luglio, per effetto di una delibera di giunta, ’scadranno’ i dehors straordinari all’interno della cerchia dei viali. Solo quelli che però prevedano il posizionamento di arredi sotto i portici o su stalli di sosta. Salvi invece i dehors straordinari davanti agli ingressi. «La decisione è stata presa per le esigenze di bellezza, fruibilità, accessibilità e sicurezza dello spazio pubblico», riferisce una nota di Palazzo D’Accursio. Confermata la proroga invece, fino al prossimo 31 dicembre, di tutte le altre occupazioni di suolo pubblico già concesse in precedenza. «Con questa decisione – spiega l’assessora al Commercio, Luisa Guidone – la giunta procede al riordino dello spazio pubblico. Dopo le tante deroghe di questi anni per le esigenze pandemiche, si torna a quanto previsto dal nostro regolamento. Riaffermiamo l’importanza di trovare un equilibrio nell’uso dello spazio pubblico. In un centro storico che, in modo particolare, è da sempre baricentro di tanti interessi».

Il taglio anzitempo dei dehors Covid non è piaciuto per nulla, però, alle associazioni dei commercianti. «Questa decisione danneggia, dopo anni di difficoltà, le imprese dei pubblici esercizi nel periodo dell’anno in cui si lavora di più sia con i clienti bolognesi che con i turisti», commentano Confcommercio Ascom Bologna e Fipe-Bologna. «Avevamo proposto la proroga dei dehors Covid per tutti i pubblici esercizi almeno fino al 31 ottobre – continuano –, il no del Comune è difficilmente comprensibile: così si rischia di ridurre il livello occupazionale garantito dalle imprese durante la stagione estiva». «Il sindaco ci ha deluso dal punto di vista politica, c’è una netta insoddisfazione – commenta Loreno Rossi, direttore provinciale di Confesercenti –. Peraltro ieri (due giorni fa, ndr) il sindaco ha partecipato alla nostra presidenza, e in quella sede abbiamo ribadito la richiesta di una mediazione con una proroga fino al 31 ottobre. Ma è andato avanti per la sua strada. A questo punto, quando avremo il testo della delibera lo faremo valutare al nostro ufficio legale nazionale. Vedremo se secondo una valutazione giuridica le motivazioni del Comune reggeranno». Fd’I e Di Benedetto (Lega): «Decisione del Comune è immotivata, si continuano a colpire le imprese».

Paolo Rosato, Il Resto del Carlino – 14 giugno 2023

Stop ai dehors-Covid sotto i portici – Stop ai dehors Covid portici da liberare Ira dei commercianti «Danno enorme»

Stop ai dehors Covid portici da liberare Ira dei commercianti «Danno enorme» Dal primo luglio. Confesercenti: legali pronti. Ascom e Fipe:”Gli imprenditori hanno già assunto personale prevedendo la presenza dei dehors

Addio a sedie e tavolini fuori dai locali che avevano fatto scendere sul piede di guerra i comitati dei residenti del centro storico. II Comune — questa volta provocando la rabbia dei commercianti — ha infatti deliberato, dal primo luglio, lo stop ai «dehors straordinari degli esercizi all’interno della cerchia dei viali, che prevedano il posizionamento di arredi sotto i portici o su stalli di sosta». Da cancellare dal panorama della città sono dunque quei nuovi dehors autorizzati in via eccezionale durante la pandemia quando bar e ristoranti potevano servire i clienti solo all’aperto. «Un danno enorme», tuonano i diretti interessati. E Confesercenti conta di passare alle vie legali. Finita l’emergenza, dunque, le appendici esterne dei locali dovranno ridimensionarsi. Seppure l’ordinanza non riguardi gli esercizi fuori dalle mura nè gli arredi collocati in aree che non ostacolano passaggi o parcheggi, le associazioni di categoria sono in rivolta. Quello che chiedono in coro — come già avevano fatto presente in una serie di interlocuzioni con l’amministrazione cittadina — – è di prorogare i cosiddetti «Dehors Covid» al 31 ottobre. Ma da una delibera di Giunta non si torna indietro. «La decisione è stata presa — spiegano da Palazzo d’Accursio — per venire incontro alle esigenze in termini di bellezza, fruibilità, accessibilità e sicurezza dello spazio pubblico». La stessa Giunta specifica poi che resta la proroga invece fino al 31 dicembre di «tutte le altre occupazioni di suolo pubblico già concesse ai pubblici esercizi dal Piano straordinario». In questo modo,ribadisce l’assessora al Commercio Luisa Guidone, si procede «al riordino dello spazio pubblico, in particolare in centro storico. Dopo le tante deroghe effettuate in questi anni per le esigenze pandemiche si torna a quanto previsto dal nostro regolamento. Oggi — conclude — riaffermiamo l’importanza di trovare un equilibrio nell’uso dello spazio pubblico, in una zona della città che, in modo particolare, è da sempre baricentro di tanti interessi di varia natura anche perché crocevia di tante persone».

Da Confcommercio Ascom Bologna e Fipe-Bologna fanno sapere che comprendono la necessità di liberare certe strade del centro ma dati gli investimenti fatti dagli imprenditori (compreso il pagamento della tassa di occupazione di suolo pubblico in tempi «morti»), una soluzione di compromesso sarebbe stata quella di prolungare l’opportunità fino all’autunno. Tanto più che, in altre città d’Italia, il decreto che permetteva ai Comuni di prorogare i permessi straordinari fino al 31 dicembre è stato messo a frutto. La proroga, insomma, avrebbe aiutato «gli imprenditori dopo anni resi complicati dalla pandemia, dal caro bolletta e dall’aumento dell’inflazione». Il no del Comune — ribadiscono — è «difficilmente comprensibile. Tantissime imprese avevano già considerato che anche quest’estate ci sarebbero stati i dehors e quindi avevano assunto personale in più». Le sigle sottolineano che «anche per il turismo sarà un problema, in quanto i dehors Covid garantivano maggiori servizi, rendendo la nostra città ancora più accogliente e attrattiva. Per questo ci eravamo resi disponibili a verificare con il Comune se e dove ci fossero situazioni di ampliamenti di spazi oltre i limiti consentiti e intervenire per sanarle». «Una volta acquisito il testo completo della delibera — è la chiosa — Confesercenti sottoporrà le motivazioni della stessa al proprio ufficio legale nazionale per valutare le iniziative da prendere». Infine, scrive la stessa associazione « sul piano politico prendiamo atto dell’indisponibilità della Giunta su una materia così delicata e sentita da centinaia di imprese che ogni giorno lavorano anche per il bene della città delle Due Torri».

Luciana Cavina, Corriere di Bologna – 14 giugno 2023

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