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Zona rossa, summit a Roma. Il Governo rassicura i Comuni: «Inseriremo le zone escluse»

Il sindaco Lepore: «Usciamo dalla riunone preoccupati. C’è un problema che riguarda i tempi Sulle risorse per i lavori e sul commissario non possiamo più aspettare, bisogna decidere»

L’obiettivo è recuperare i Comuni rimasti esclusi e inserirli nell’elenco delle zone alluvionate, così da far ottenere ai cittadini i ristori e gli aiuti previsti dal governo. Ecco quanto emerge dal tavolo che si è svolto ieri a Roma tra l’esecutivo, la Regione e i sindaci dei Comuni colpiti. L’altro obiettivo è risarcire al 100% i danni subiti dai residenti. Quanto all’inserimento nella zona rossa dei paesi e delle frazioni finora rimaste fuori, da Roma filtra che la causa è il ritardo dell’Emilia-Romagna nell’indicare i nominativi in tempo utile. Ora però si accelereranno i tempi per inserire le zone interessate. A Bologna si tratta di diverse aree (via Saffi, i Colli, zona Barca/Reno, zona Arcoveggio/via delle Fonti/San Savino), così come in provincia (i comuni interessati sono Baricella, Bentivoglio, Budrio, Cento, Camugnano, Casalecchio, Castel di Casio, Castenaso, Granarolo, Malalbergo, Marzabotto, Minerbio, Monte San Pietro, Ozzano Pianoro, San Benedetto Val di Sambro, San Lazzaro di Savena: Località Ponticella e Sasso Marconi). A Monterenzio, peraltro, il Comune e la Città Metropolitana stanno valutando diverse opzioni realizzare un ponte sull’Idice, sulla strada provinciale 7 in parte franata. La soluzione al momento più plausibile è quella proposta dai pontieri della Protezione civile che prevede la costruzione di due ponti Bailey, uno per senso di marcia, più un passaggio pedonale in sicurezza tra le due opere.

Nel frattempo, arrivano i primi commenti dopo il vertice a Palazzo Chigi. E sotto le Due Torri non c’è ottimismo. «Noi usciamo da questo incontro con il Governo con una certa preoccupazione – ha infatti detto il sindaco Matteo Lepore intervistato su ’Cantiere Bologna’ – La questione che abbiamo sollevato noi sindaci riguarda i tempi. Non possiamo più aspettare. Si comincia a intravvedere un certo ritardo nella capacità di intervento. Tanto è stato capace lo Stato, e di questo ringraziamo il Governo, di intervenire nell’emergenza tanto adesso si fa fatica un po’ a capire quali siano i punti di riferimento». Lepore si dice preoccupato soprattutto «per gli interventi di somma urgenza» che i Comuni stanno facendo. «I Comuni stanno anticipando dei soldi, che in molti casi non hanno senza nessuna copertura normativa. Non sappiamo in buona sostanza se queste risorse saranno ristorate», spiega. L’unico progresso, secondo il sindaco, è l’individuazione del ministro alla Protezione civile Nello Musumeci come coordinatore del tavolo permanente sull’alluvione. 

Vuol dire che «finché non verrà istituita una struttura commissariale ci potremo rivolgere a lui», aggiunge Lepore – che rileva però da parte di Roma una «difficoltà nell’assumere alcune decisioni», a partire da quella chiave sul commissario per la ricostruzione. Al di là del nome che verrà scelto, «se aspettiamo altri dieci giorni si creano evidenti problemi. Già in queste ore dobbiamo decidere se fare investimenti, dobbiamo capire cosa dire alle imprese che hanno avuto delle perdite. Non bisogna avere paura di decidere», conclude Lepore.

il Resto del Carlino, 8 giugno 2023

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