La presidente della Commissione e l’esortazione in dialetto: resistete Meloni: «Il commissario? Ora pensiamo a trovare i fondi per ricostruire»
«Tin bota, l’Europa è con voi». Lo ripete più volte nel corso della giornata Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione europea, nel suo viaggio tra le zone alluvionate. Lo afferma a Bologna, dopo il sorvolo sui territori colpiti insieme col premier Giorgia Meloni, il ministro Raffaele Fitto, il capo della protezione civile Fabrizio Curcio e il governatore Stefano Bonaccini. E lo ripete a Cesena, guardando dritta negli occhi la popolazione accorsa per accoglierla, senza paura di incespicare in quello slogan mezzo in italiano e mezzo in dialetto romagnolo che ha voluto imparare prima di atterrare.
La scintilla col popolo cesenate è scattata subito. Piazza del Popolo, ultima tappa del tour della presidente, è tutta un applauso e intona per lei ’Romagna mia’. Lei sorride, stringe mani e ringrazia uno ad uno i delegati dei soccorsi impegnati, mentre tra il pubblico spunta anche una bandiera europea e più di un presente invoca un commissario che «conosca il territorio come Bonaccini». Ma è solo l’epilogo. Poco prima, dopo aver lasciato Bologna, Von der Leyen è atterrata all’Ippodromo di Cesena e ha fatto visita alla zona di San Rocco. Là la sera del 16 maggio il Savio ha esondato, primo fiume di tutta la Romagna. «Siete stati bravissimi. So che non avete dormito per alcune notti. Incredibile quello che siete riusciti a fare», ha detto lei ai volontari appellandoli come «angeli nel fango». Un gruppo di scout le ha omaggiato un sacchetto ricolmo di piadine, strappandole più di un sorriso. Sorrisi che non ha lesinato nemmeno con la mamma del bambino salvato a nuoto da un vicino di casa, il cui video ha presto fatto il giro della rete, incontrata per strada con il piccolo in braccio. Altri le hanno donato un cartello stradale sporco di fango, come testimonianza e quando un bimbo per vederla è finito con le scarpe nella melma lei gli ha allungato la mano per aiutarlo. La presidente non ha nascosto l’angoscia alla vista di quel fiume che fino a pochi giorni fa era una furia, mentre il sindaco Enzo Lattuca le indicava il livello raggiunto dell’acqua.
Il tin bota, insomma, resta il filo conduttore di una giornata all’insegna della consapevolezza di un territorio che soffre. E che va aiutato. Von der Leyen ha proprio voluto rendersi conto delle «cicatrici» subite dall’Emilia-Romagna. E, per questo, sull’asse Cesena-Bologna-Bruxelles ha voluto far sentire la sua vicinanza. Che significa anche fondi europei. «È urgente mettere in campo le risorse del Fondo di solidarietà», dice la presidente della Commissione europea, così come accaduto nel 2012 per il terremoto. Da qui, ha voluto rassicurare: «Dopo un primo stanziamento standard, poi serve la stima dei danni per un’idea chiara di quale possa essere il contributo Ue. Entro tre mesi avremo una valutazione dei fondi da stanziare». Ci sono poi, aggiunge, «i fondi di coesione e i 6 miliardi per la prevenzione di inondazione terremoti previsti dal Next Generation Eu».
Assist anche da Meloni che, nel ricordare l’orgoglio e la forza dell’Emilia-Romagna, promette altre risorse: «Servirà tirarne fuori altre e sostanziose che serviranno per tornare alla normalità». Rivendica, però, l’impegno significativo del governo, sottolineando come «non so quante altre volte sia accaduto che in 48-72 ore si siano trovati 2,2 miliardi per affrontare l’emergenza». Insomma un primo segnale importante ma che – ammette – «riteniamo non sia sufficiente». In vista delle prossime mosse, Meloni confida in «un occhio di riguardo» da Bruxelles e chiederà l’accesso al Fondo di solidarietà europeo. Tra tante rassicurazioni, non ha dato corda alle polemiche sul commissario. E, in attesa di capire se la nomina porterà a Bonaccini, la premier taglia corto: «Ci stiamo occupando di ricostruire. Oggi il problema non è chi gestirà i soldi, ma trovarli». Un ragionamento valido anche «per i giovernatori di centrodestra» Zaia, Toti e Occhiuto che ’tifano’ per il governatore emiliano-romagnolo. A sancire che, oggi, vincono unità e il tin bota, c’è la foto di rito con Bonaccini e von der Leyen.
Rosalba Carbutti e Cristina Degliesposti, Il Resto del Carlino – 26 maggio 2023