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Saffi, ecco il cantiere. Anticipati a giugno i lavori per contenere il flusso del Ravone

La strada rimarrà chiusa dalla metà del mese e fino alla fine di agosto. Il sindaco Lepore: «Sarà un disagio. Ma non possiamo più aspettare»

È servita la quarta esondazione in meno di un mese per anticipare i lavori di rifacimento totale della tombinatura del Ravone e mettere al riparo definitivamente via Saffi dalla furia del torrente. A dimostrarlo, è l’arrivo, tra meno di trenta giorni, del maxi cantiere legato ai lavori del tram, che verrà realizzato, in comune accordo con le aziende che lavorano alla infrastruttura, prima dei tempi originariamente previsti dal cronoprogramma. Garantire sicurezza è un intervento che non può più aspettare: i lavori inizieranno a giugno, e l’intervento sarà da via Vittorio Veneto fino a 60 metri oltre via del Chiù. E una task force sarà in campo già dalla prossima settimana. «Abbiamo deciso di mettere in campo un intervento che ci permetta di risolvere in modo definitivo i problemi di via Saffi – spiega il sindaco Matteo Lepore al question time di Palazzo d’Accursio -. Tra metà giugno e fine agosto, abbiamo deciso di chiudere via Saffi».

L’obiettivo del cantiere è quello di mettere in sicurezza la zona, raggiungendo una soluzione definitiva. «L’obiettivo è costruire una cassa molto più ampia per il passaggio del Ravone, anticipando anche tutti i lavori sui sottoservizi – continua Lepore –. Non possiamo permetterci che la situazione di via Saffi duri a lungo». Il maxi cantiere arriverà prima della realizzazione del tram. «L’alveo del torrente non esiste più, bisogna pensare a interventi urgenti di pulizia e rivedere il corso del torrente in maniera complessiva», aggiunge il primo cittadino.Per realizzare il piano di lavoro, servono consistenti investimenti. Per questo motivo, la richiesta del sindaco è che il governo faccia la sua parte per l’emergenza regionale e cittadina, con «risorse per mettere in sicurezza il Ravone». «Mi aspetto aiuti, aiuti, aiuti – prosegue Lepore -. Noi insieme al presidente Bonaccini chiediamo che ci sia un commissario. È importante che ci siano poteri speciali». Lepore, inoltre, ha anche quantificato in 6 miliardi di euro i danni relativi a tutta l’Emilia-Romagna: «Se si ferma questa regione, si ferma l’Italia».

Nell’operazione del maxi cantiere, saranno coinvolti anche i proprietari privati ai due lati della strada di via Saffi, colpiti più volte dalle esondazioni. La competenza del Comune sul Ravone, infatti, è limitata al tombinamento sulla pubblica strada, come ricorda e sottolinea il sindaco. «Dovranno essere coinvolti anche i privati – dice Lepore-. Sarà un sacrificio, ma saremo al fianco di cittadini e negozianti». In merito alle accuse e alle posizioni assunte dalle opposizioni, «alcune ricostruzioni sono al limite dello sciacallaggio sulle possibili cause dell’allagamento», tuona il sindaco.

E la risposta del centrodestra non tarda ad arrivare. «Abbiamo chiesto perchè non avete fatto questa tombinatura in via Saffi, sapendo che era necessario farlo con urgenza – dice Stefano Cavedagna, capogruppo di Fdi-. Non siamo sciacalli, facciamo domande a cui non abbiamo avuto risposta chiara». Ma l’opposizione si rasserena alla notizia del cantiere e sapendo il Comune al fianco dei negozianti: «Bene che si vogliano aiutare i commercianti di via Saffi, speriamo non faccia la stessa fine del fondo per i lavori del tram», afferma il leghista Matteo Di Benedetto.

di Mariateresa Mastromarino, il Resto del Carlino, 22 maggio 2023

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