Lepore intitola al sindaco del ribaltone il tratto di via IV Novembre a due passi dal Crescentone «Riconosciuto il lavoro di mio padre Giorgio. La destra di oggi? Non gli sarebbe piaciuta»
Verrà intitolato all’ex sindaco Giorgio Guazzaloca, nel sesto anniversario della sua scomparsa, il primo tratto di via IV Novembre, compreso tra le vie D’Azeglio e dè Fusari, conosciuto come «piazzetta dell’Orologio» in pieno centro città. Il via libera alla proposta del sindaco Matteo Lepore, in accordo con la famiglia Guazzaloca, è arrivato nelle scorse settimane dalla Commissione Toponomastica così come il nulla osta della Soprintendenza. Ora la proposta passerà al Quartiere Porto-Saragozza per la richiesta di parere e poi in Giunta. «Giorgio Guazzaloca – dice il sindaco – è stato un protagonista unico della nostra città. Il suo amore per Bologna lo ha guidato nelle scelte che ha compiuto, prima come presidente di Ascom e poi come sindaco. Vinse le elezioni perché seppe entrare in sintonia con le persone e anche se allora fummo su fronti contrapposti, merita di essere ricordato per lo spirito di servizio con cui servì le nostre istituzioni comunali. Civico è chi ama la città e per essa si sacrifica. Guazzaloca lo fu pienamente». Soddisfazione dalla famiglia con le figlie Giulia, Grazia e la moglie Egle: «Ringraziamo Lepore e tutta la giunta. Giorgio amava questa città sopra ogni cosa a lei, in diversi ruoli pubblici e istituzionali, ha dedicato tutta la vita»
«Potremo finalmente ritrovarti dove sei sempre stato, in mezzo ai bolognesi». Parole dolci, di una figlia al padre, quelle di Grazia Guazzaloca, nel giorno in cui il sindaco Matteo Lepore annuncia la decisione di intitolare la piazzetta dell’Orologio all’ex sindaco protagonista del ribaltone del 1999.
La decisione di ricordare suo padre da parte di un sindaco di sinistra l’ha sorpresa?
«In questi mesi ci siamo parlati tante volte con Lepore che si è mostrato sempre disponibile. Ne sono molto orgogliosa. E l’orgoglio deriva dal fatto che la decisione sia arrivata proprio da un sindaco di sinistra. Questa è la dimostrazione che mio padre era davvero una figura trasversale».
Quando sono iniziati i contatti per intitolare la piazzetta dell’Orologio?
«Io e la mia famiglia iniziammo la chiacchierata con l’ex sindaco Virginio Merola. E anche se eventualmente avesse vinto la destra, volevamo che fosse, comunque, un sindaco di sinistra a prendere questa decisione per evitare che sorgessero questioni politiche che delegittimassero la scelta».
Suo padre, se potesse vedere la targa, come l’accoglierebbe?
«Ne sarebbe molto contento. Lo desiderava. E il luogo prescelto con il sindaco, gli sarebbe piaciuto. A pochi passi dal Comune, da piazza Maggiore, dal bar dove faceva colazione tutte le mattine. I bolognesi sapevano di poterlo trovare lì. Credo sia un bel posto dove poter passare a salutarlo».
Un’intitolazione che arriva a sei anni dalla sua scomparsa.
«È davvero importante. Un riconoscimento che non c’è stato sempre quando era sindaco, penso solo al periodo doloroso dell’’inchiesta (sull’affare Civis, da cui venne pienamente scagionato, ndr). Mio padre lo ripeteva spesso: ’Mi toccherà morire perché mi riconoscano quanto fatto’».
Lepore ha ricordato il suo civismo: «Civico è chi ama la città e per essa si sacrifica, Guazzaloca lo fu pienamente».
«Come dicevo, il fatto che lo dica un primo cittadino che ha fatto del suo essere di sinistra il suo biglietto da visita, è il segnale del lavoro di mio padre per il bene della città».
Guazzaloca si ricorda per aver espugnato Bologna alla sinistra. Per lei qual è stata la vera cifra del suo mandato?
«L’ascolto dei cittadini. Ciò che faceva o decideva non era frutto di ragionamenti prettamente politici. Penso alle nomine o alla nascita di Hera. Era civico e ha governato da civico».
C’è un episodio in particolare che ricorda di quegli anni?
«Le passeggiate con papà per strada: non riuscivamo a fare più di due passi. Lo fermavano, gli davano la mano, gli raccontavano qualcosa. Da allora nessun sindaco ha avuto quello stesso rapporto coi cittadini. Ma ho anche il ricordo terribile dell’omicidio del professor Marco Biagi. Fu un momento durissimo, mio padre l’ha vissuto con dolore e partecipazione. Per questo, appena è stata confermata la notizia dell’intitolazione di piazza dell’Orologio, ho subito avvertito Marina Biagi, la moglie del professore».
Il civismo non ha mai più sfondato in città. Crede che ci sarà spazio in futuro?
«Lo spazio ci sarebbe. L’offerta politica in questo momento così polarizzata ha molte lacune. Un peccato visto che, soprattutto nelle amministrazioni, ci sarebbe molto bisogno di figure civiche come la sua, con la sua indipendenza, la sua voglia di fare bene. Ma non vedo molto all’orizzonte. E un altro ribaltone lo vedo difficile». Questa destra, oggi al governo, gli sarebbe piaciuta?«Mi dispiace se ci saranno polemiche, ma non penso proprio».
Il presidente Ascom «Un grande che ha rotto gli schemi»
Il numero uno di Ascom Bologna, Enrico Postacchini, ringrazia Lepore per il tributo a Guazzaloca, già presidente dell’associazioni commercianti dal 1986 al 1998: «È il miglior riconoscimento all’impegno, all’amore e alla passione che Guazzaloca ha dedicato alla sua Bologna. La priorità della sua azione si è concentrata su un miglioramento costante e progressivo della città, anche rompendo gli schemi, quando era necessario per il bene di Bologna, dei cittadini e delle imprese».
Rosalba Carbutti, Il resto del Carlino – 27 aprile 2023Caffè, giornali e chiacchiere I commercianti del Guazza: «Da noi comprava il pigiama»
Caffè, giornali e chiacchiere I commercianti del Guazza: «Da noi comprava il pigiama» Il titolare di Cazzola: «Giusto ricordarlo così, una bellissima persona» Figura bipartisan È giusto che il Comune intitoli un luogo a una persona di un altro schieramento politico Già da tempo circolavano voci che quel tratto potesse essere intitolato a qualche nome importante della storia cittadina. D’altronde, in questo fazzoletto di terra che si affaccia su piazza Maggiore, non è la prima volta. Prima che l’amministrazione decidesse di ricordare, a sei anni dalla sua morte, l’ex sindaco Giorgio Guazzaloca, dedicandogli il tratto di strada tra via d’Azeglio e via de’ Fusari, su via IV Novembre, la via un tempo si chiamava «delle Asse», come recita la targa scritta in corsivo. Lo slargo è conosciuto come piazzetta dell’Orologio, per via dell’omonima torre. Presidente dell’Ascom, della Camera di commercio e poi primo sindaco non di formazione comunista a vincere le elezioni e salire la scalinata di Palazzo d’Accursio. In ognuna delle sue tante vite Giorgio Guazzaloca faceva colazione tra via d’Azeglio e via de Fusari e qui leggeva i giornali, comprava quello che serviva e parlava con le persone. Non c’era, insomma, luogo più adatto da dedicargli in occasione del sesto anniversario della sua scomparsa.
«Siamo molto contenti che venga ricordato in questo modo il sindaco Guazzaloca — ha detto Nicola Cazzola, titolare dell’omonimo negozio di intimo e abbigliamento che si affaccia sulla piazza — non ci aspettavamo che in pieno centro l’amministrazione intitolasse un luogo a una persona che non apparteneva al loro stesso schieramento politico».
Dello stesso parere anche Nerina Aiello, collaboratrice del negozio, che ha in mente ancora le giornate in cui l’ex sindaco entrava nel locale come cliente. «Comprava dai pigiami alle sciarpe — ricorda Aiello — era veramente una bellissima persona». Tuttavia, il negozio di Cazzola ha l’ingresso principale su via D’Azeglio. Non come la gioielleria Zironi, che ha aperto nel 2021 dove un tempo sorgeva la cappelleria Dante Barbetti (è ancora visibile l’insegna) e dove poi c’è stato per un periodo un negozio di scarpe.
«Siamo molto contenti che venga intitolata la piazza a Guazzaloca — spiega il titolare, Mauro Zironi — solo che ora ci toccherà cambiare tutto di nuovo, a partire ad esempio dall’indirizzo su Google, e comunque noi avevamo fatto degli investimenti». Un imprevisto per il locale, che ora con un po’ di pazienza provvederà a risolvere tutto. Servirà un po’ di tempo, ma poco male. La piazza sarà dedicata all’unico sindaco di Bologna che riuscì a sconfiggere la sinistra. Ed è stata proprio la giunta dell’autoproclamata città più progressista d’Italia a decidere di celebrare la memoria dell’uomo che con il suo progetto civico conquistò Palazzo d’Accursio. Un segnale di riconciliazione. La dedica in un luogo a due passi dai bar che l’ex sindaco frequentava da cliente, su via D’Azeglio e anche sulla Piazza, e in generale al centro della città che, come hanno ricordato le figlie Giulia e Grazia e la moglie Egle: «Non si poteva scegliere un luogo di Bologna migliore di questo da intitolare alla sua memoria». Il Guazza beveva il caffè e non si negava quando lo fermavano per qualche complimento (e pure qualche critica). Adesso basterà alzare lo sguardo per ritrovare il nome dell’ex sindaco.
Francesco Mazzanti, Corriere di Bologna- 27 aprile 2023