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Tram, per ora a bilancio niente ristori. Le associazioni: «Scelta politica»

Ascom: «Preoccupati, poca attenzione sul settore». Nel mirino la gestione dell’avanzo. Confesercenti: «Serve di più»

«Non aver ancora messo una voce a bilancio, sugli indennizzi agli esercenti colpiti dai lavori del tram, ci sembra una scelta decisamente politica». I lavori per la linea rossa della sono praticamente già iniziati e a breve entreranno nel vivo: su questa base, concreta, le associazioni di categoria del tavolo Tim.bo (il coordinamento permanente dell’imprenditoria metropolitana bolognese) si aspettavano di vedere una voce a bilancio per quegli indennizzi. Voce che però, al netto delle rassicurazioni di Palazzo d’Accursio, ancora non c’è. Se n’è parlato nella riunione di venerdì tra i componenti di Tim.bo e i rappresentanti del Comune, in testa l’assessora al Bilancio, Roberta Li Calzi. Al centro l’illustrazione dell’avanzo di cassa di circa 40 milioni di euro, e a parlare di «scelta politica» è Confesercenti.

«Di proposte per andare incontro alle imprese non abbiamo visto nulla – spiega il direttore provinciale Loreno Rossi -. E poi ci saremmo aspettati almeno una voce che prevedesse quegli indennizzi per i lavori del tram. Così non va». Anche Ascom si dichiara «preoccupata». «Non ci sono segnali al mondo delle imprese, l’avanzo di bilancio al momento va tutto sui servizi – spiega il direttore Giancarlo Tonelli -. E’ vero che i cantieri più impattanti per il tram ci saranno nel 2024, ma riteniamo fosse opportuno un intervento già sul ’23. E poi avevamo chiesto aiuti per l’economia di prossimità, in particolare sul terziario con un’attenzione particolare sulle periferie. Per ora nulla. Più in generale – conclude – prendiamo atto dei 16 milioni tolti dall’avanzo per il contenimento dei rincari sulle bollette, ma chiediamo di essere riconvocati entro luglio: si naviga a vista e ci deve essere spazio per modifiche».

Per Cna invece, «l’incontro ha chiarito un approccio prudenziale del Comune sul bilancio, causa incertezze sui costi energetici – argomenta il direttore Claudio Pazzaglia -, però noi abbiamo ribadito il concetto futuribile sui ristori per il tram, facendo seguito alla nostra lettera presentata al sindaco Lepore. Nessun quantum per ora, rimaniamo un po’ ‘sospesi’, ma siamo fiduciosi che quella decisione arriverà». Insoddisfatta anche Confartigianato. «Al di là delle coccole istituzionali, nella sostanza non c’è nulla – spiega Maurizio Persiani -. Qual è l’importo del fondo per le attività colpite dal tram? Non sappiamo nulla e l’impostazione ci sembra assolutamente ideologica». Critico infine pure Lanfranco Massari di Confcooperative, coordinatore di Tim.bo. «Siamo delusi e preoccupati – specifica il dirigente -. Alle quattro cose che abbiamo chiesto, dall’adeguamento Istat dei corrispettivi riconosciuti alle imprese per i servizi comunali fino al fondo per il tram non abbiamo avuto risposte. Il documento di un mese fa per ora è lettera morto: occhio, perché alcune coop sociali sono allo stremo e senza interventi si rischia di chiudere».

Il Resto del Carlino, 23 aprile 2023

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