Il Museo dedicato a questo straordinario periodo bolognese ha aperto ufficialmente le porte in piazzetta San Michele
Un regalo per la città. È il ’Museo Ottocento Bologna’, quel tassello che mancava e che ora trova un ideale spazio in piazzetta San Michele 4/C. Grazie alla grande passione della bolognese storica dell’arte Francesca Sinigaglia, si è reso possibile questo importante progetto che, con il patrocinio del Comune, vede coinvolto il nuovo Museo con tutte le principali Istituzioni della città, avendo in programma di diventare un punto di riferimento delle opere pittoriche dell’800 bolognese. Ieri il Museo Ottocento Bologna, con grandissima partecipazione di pubblico, ha aperto le porte alla città. È diventato realtà, mostrando il meglio di sé con l’esposizione di 85 opere pittoriche che rappresentano il focus di un secolo dimenticato. Infatti il nostro Ottocento è stato messo in ombra prima dal Settecento (celebre per fratelli Gandolfi, Creti e non solo) e poi dal grande Giorgio Morandi, finendo per non essere capito nella sua interezza. La Sinigaglia, ora, vuole che questo Museo, frutto della Fondazione Ottocento da lei istituita, sia anche un centro di ricerca per specializzandi, avvalendosi già della collaborazione con la nostra Università, e che serva per base di studi e approfondimenti fondati anche sugli archivi, di sua proprietà, di Fabio Fabbi e di Emilio Oliviero Contini. L’entusiasmo che circonda questo Museo è grande: da Giancarlo Tonelli, direttore di Confcommercio Ascom tra gli sponsor, che lo vede come parte di un percorso culturale cittadino in Strada Maggiore che diventerà la strada dei Musei, a Mauro Felicori, assessore regionale alla Cultura, che lo interpreta come il risultato positivo della nuova tendenza degli imprenditori culturali privati dopo il ritrarsi della spesa pubblica negli investimenti nella cultura. Non di altro parere è la direttrice del settore Musei Civici del Comune, Eva Degl’Innocenti, che vede questa mostra permanente di opere pittoriche bolognesi come la «realizzazione di un museo cittadino in unione con musei pubblici e privati, mostra allineata alla collettiva del 1983 sull’800 dove si riconosceva l’importanza di questo secolo».
Il percorso sezioni e raccoglie le opere dei più significativi artisti quali Paolo Bedini, Luigi Busi, Raffaele Faccioli, Coriolano Vighi, Flavio e Luigi Bertelli, alcune tele del quale sono visibili anche al Circolo Bononia, che entra a far parte di una rete culturale cittadina importante. Senza ovviamente dimenticare Fabio Fabbi, Mario De Maria, Carlo Corsi, Alfredo Protti, Giovanni Romagnoli, tra i più amati ed ammirati artisti bolognesi. Oltre che dei giovani studenti che faranno da guida ai visitatori, ci si potrà avvalere anche di un catalogo curato dalla Sinigaglia, edito da Pendragon, denso di approfondimenti su tutto il periodo rappresentato dalle opere. Orari: da martedì a domenica dalle 10 alle 19. Il ricavato dei biglietti andrà a sostegno dei giovani studiosi di questo settore artistico.
Nicoletta Barberini Mengoli, Il Resto del Carlino – 21 aprile 2023