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Torna Cibò, il festival dei sapori I prodotti sposano i borghi e la bici

Da domani a domenica a Palazzo Re Enzo l’iniziativa del Gruppo Atomix su cibo, piccoli Comuni e Ciclovia

Come si fa a mettere nello stesso paniere prodotti tipici, i borghi più belli d’Italia e itinerari in bicicletta che collegano i nostri Appennini? Si fa un viaggio, senza neanche andare troppo lontano, restando a Palazzo Re Enzo. Questo fine settimana– da domani a domenica –, infatti torna la quinta edizione di Cibò. So good! Il festival dei sapori d’Italia che ormai– come ricordato dalla project manager Laura Gobbi «ormai sta diventando grande». E così torna la tre giorni di food immersion, progetto del Gruppo Atomix, che l’anno scorso ha richiamato 30mila visitatori, con 800mila contatti social. Passione culinaria al centro dunque – fra show cooking, degustazioni (anche di vini, birre e ricette a base di miele e castagne), corsi di cucina – attorno a tre temi centrali: i Borghi più belli d’Italia, la Ciclovia Appenninica e i prodotti De.Co., cioè quelle denominazioni comunali, espressioni delle tipicità di un territorio. Eccoli qui tutti gli ingredienti in vetrina a Bologna. E allora non resta che salpare per le Isole del gusto, ‘navigando’ fra lo street food locale a base di crescentine, tigelle con friggione e panini alla mortadella della Bologna Food Court, per passare ai taglieri del ristorante A tavola coi Sapori e alla Gin Lounge. Alle degustazioni guidate si aggiunge poi il Mercato dei Sapori, per vedere e acquistare una selezione di prodotti agroalimentari proposta da 60 espositori. «Cibò – ricordava Giancarlo Tonelli, direttore generale di Confcommercio Ascom che da subito ha abbracciato l’iniziativa – ha intuito in anticipo, anche rispetto alla candidatura della cucina italiana a patrimonio immateriale dell’umanità, l’importanza di mettere l’accento sul tema alimentare».

Anche per questo, come si diceva, vengono valorizzati nella kermesse i prodotti De.Co., specialità agricole e alimentari espresse nei diversi Comuni che, come spiegato da Duccio Caccioni (Caab e presidente della Commissione di esperti che valuta le domande De.Co.), a Bologna per la prima volta sono riunite sotto un ombrello «metropolitano». «La De.Co. non viene attribuita solo su presupposti storici. I prodotti vengono sentiti da un territorio, anche se sono più recenti». Come nel caso, raccontato proprio ieri alla presentazione, dell’imbutino ozzanese, ideato e realizzato (e brevettato) qualche anno fa da Flavia Valentini con l’ausilio di uno speciale strumento. L’imbuto, neanche a dirlo, si riempie di ragù. 

Ma il cibo, cuore dell’iniziativa, si sposa dunque con gli altri due filoni di quest’anno. I piccolo scrigni di storia millenaria in cui, come spiegato da Livio Scattolini (presidente del Comitato tecnico scientifico Borghi più belli d’Italia) sono state censite 8mila aziende: saranno 17 i produttori, da otto regioni, a raccontarsi a Bologna. Il turismo lento, e sostenibile, è dunque al centro della riflessione, nonché lascito in positivo della pandemia. «C’è una tendenza in atto – considerava Sebastiano Venneri di Legambiente –. In un incontro a Pavana con Francesco Guccini, si diceva di non guardare con nostalgia ai borghi, perché questi luoghi hanno ancora tanto da esprimere». Piccoli centri che si possono scoprire anche sui pedali grazie alla Ciclovia Appenninica, una rete di 3mila chilometri dalla Liguria alla Sicilia al centro di due momenti, come ricordato da Enrico Della Torre (Vivi Appennino): sabato, ecco l’intreccio con la Ciclovia dei Parchi e l’incontro con regioni come la Calabria e, domenica alle 18, un focus sull’Appennino e il benessere, toccando anche il Villaggio della Salute Più e le Terme di Porretta. L’ingresso è libero.Info per prenatazioni: festivaldeisaporiditalia.itOrari: domani dalle 18 alle 21, sabato dalle 11 alle 23 e domenica dalle 11 alle 22.

Letizia Gamberini, Il Resto del Carlino 20 aprile 2023

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