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Nodo, cantiere in ritardo «Tre mesi da recuperare»

Rastignano – Il delegato metropolitano alle infrastrutture Crescimbeni: «I contrattempi sono riassorbibili, confermata l’apertura entro il 2024»

 Il nodo di Rastignano non decolla. I lavori iniziati da poco sono già in ritardo sul crono-programma di circa tre mesi. L’informazione arriva dal Partito democratico, che ha organizzato un incontro attraverso i propri circoli locali col consigliere delegato della Città metropolitana alle infrastrutture Paolo Crescimbeni. Risulta appunto, come fanno sapere gli stessi democratici, che il cantiere ha un ritardo di circa tre mesi sulle prime fasi dei lavori per il secondo lotto: «Imputabili alla ricerca di eventuali ordigni bellici e alle interferenze da risolvere con le reti e le opere di altri gestori di servizi pubblici, ritardo che però risulta completamente riassorbibile nei tempi previsti di completamento delle opere». La Città metropolitana dunque conferma l’apertura del Nodo di Rastignano entro fine 2024. «Inoltre, entro l’anno in corso, vedranno la luce anche gli impalcati dei ponti», fanno sapere il coordinatore della segreteria, Michael Santi, e il segretario dell’unione comunale Pianoro, Gaetano Maggio. 

«Considerata l’importanza dell’opera, la sua valenza sovracomunale e le implicazioni che le fasi di cantiere creeranno sulla viabilità di Rastignano, il Pd di Bologna, in tutti i suoi livelli territoriali, è determinato nel porre estrema attenzione sul prosieguo dei lavori di concerto con i suoi amministratori locali e metropolitani, proseguendo anche il percorso di informazione già avviato con i cittadini, mettendosi in ascolto di eventuali criticità qualora dovessero emergere», fanno sapere i due. Il monitoraggio dei democratici riguarderà in particolare, come sottolineano, «la ripresa a pieno regime dei lavori recuperando il leggero ritardo maturato, garantendo così la data confermata di fine lavori entro il termine del 2024 e chiedendo alle istituzioni di mettere in campo tutte le misure di legge per assicurare la realizzazione». Si chiede inoltre di «condensare al minimo possibile le tempistiche dei lavori che comportano maggiore disagio sulla viabilità esistente per i residenti« e di «impegnarsi per dare riscontro alle tematiche correlate sollevate».

Il Resto del Carlino – 25 marzo 2023

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