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Caccia a cuochi e camerieri, Pasqua è qui, manca il personale. Al Career Day di Federalberghi sono stati coinvolti 200 studenti

La città si prepara al pienone. Tonelli (Ascom): «I turni nei weekend e festivi non piacciono a tutti…»

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È emergenza sul fronte dell’occupazione. Tra fiere, mostre, esposizioni e bellezza artistica, il turismo in città è ripartito a pieno regime. Ma il settore è in crisi a causa della mancanza di personale, soprattutto nei pubblici esercizi. Una carenza alla quale bisogna porre rimedio, in vista anche delle festività pasquali. Stando ai dati della Camera di Commercio, a febbraio il fabbisogno di addetti delle aziende del territorio ammontava a 9.230 risorse, con un aumento rispetto allo scorso febbraio del 25,1%. In totale, sul territorio metropolitano nel trimestre febbraio-aprile, sono previste 25.920 entrate. Il 71% di queste si concentra nel settore dei servizi. Il 23% è indirizzato alle professioni commerciali e dei servizi. 

In particolare, all’appello mancano 1.120 cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici; 620 addetti alle vendite e 620 assenze nel personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci. Una lacuna occupazionale che mette in difficoltà le imprese, e che, a lunga andare, non consentirà di garantire ai clienti un servizio di qualità. E per aiutare la ricerca di personale, i commercianti di Ascom hanno avviato un anno fa ‘Sos Lavoro’, iniziativa volta a sensibilizzare il lavoro, andando incontro alle realtà associate e dando una possibilità a chi, del lavoro, ne ha davvero bisogno. 

«Nel contesto della ripartenza post Covid, le aziende associate ci hanno segnalato l’assenza di personale – spiega Giancarlo Tonelli, direttore di Ascom –. Abbiamo quindi creato un ’ponte’ tra la domanda e l’offerta, chiedendo alle imprese che tipi di profili cercassero. E i numeri sono stati significativi sin da subito, contando sul territorio metropolitano oltre mille posti di lavoro messi a disposizione dagli associati, prevalentemente nel settore dei pubblici esercizi, come bar e ristoranti, ma anche nei negozi di commercio alimentare, come panifici e salumerie.

La richiesta era anche per negozi commerciali, come l’abbigliamento». La richiesta ha fatto emergere un dato interessante: «Si cercavano persone disponibili con una formazione nel settore, ma le aziende erano disposte ad assumere anche personale non formato, purchè disponibile agli orari e alle necessità dei settori, formandolo successivamente all’interno dell’attività – continua Tonelli –. E gli orari non sono sempre graditi, così come l’idea di lavorare nel fine settimana e di sera, specialmente nelle attività dei pubblici esercizi e nei negozi». ‘Sos Lavoro’ ha raccolto 1.266 curriculum: «A distanza di un anno – prosegue Tonelli – sono 226 le persone che hanno trovato lavoro grazie all’attività. C’è stata molta disponibilità da parte delle imprese, ma il risultato è insufficiente rispetto a chi è stato collocato nel mondo del lavoro, perchè oggi si continua a trovare questa difficoltà. Nei ristoranti e nei bar, sono richiesti cuochi e aiuto cuochi; in sala, invece, mancano camerieri e aiuto sala». 

Le stesse difficoltà si riscontrano per i panettieri e salumificatori. «In questi casi il lavoro inizia di notte – conclude Tonelli –. Queste attività sono ben retribuite, e permetterebbero a chi le intraprende, dopo un periodo da dipendente, di avere successivamente uno sbocco imprenditoriale». 

Mariateresa Mastromarino, Il Resto del Carlino 19 marzo 2023,

Dipendenti cercansi «La chiave nelle scuole Così stiamo formando i ristoratori di domani»

Al Career Day di Federalberghi sono stati coinvolti 200 studenti Le criticità maggiori nelle strutture ricettive, non ci sono candidati

Pasqua sta arrivando, e gli albergatori faticano a trovare personale: dagli addetti alle pulizie ai magazzinieri, coinvolgendo receptionist e portieri. 

Un bel problema per una città attrattiva e turistica come Bologna. E per un comparto – quello dei gestori delle strutture ricettive, hotel e alberghi – che è la spina dorsale del turismo, spinto non solo dai visitatori ’in ferie’, ma anche dalle numerose fiere che si tengono in città (a partire dal Cosmoprof che si concluderà domani). 

Per colmare l’emergenza, Federalberghi punta a rendere appetibile il lavoro, puntando sui giovani, consapevole del fatto che è necessario un movimento di formazione. «Stiamo lavorando molto con le scuole alberghiere del territorio per cercare di trattenere i ragazzi qui, a Bologna – afferma Celso De Scrilli, presidente di Federalberghi –. È un problema che stiamo cercando di risolvere, anche se rispetto a sei mesi fa la situazione è leggermente migliorata. In particolare, manca personale per sala, cucina e, in parte, per la reception degli alberghi». «Abbiamo organizzato un Career Day, coinvolgendo circa 200 studenti delle classi quinte – prosegue De Scrilli – che hanno incontrato gli albergatori di Bologna, e per spiegare loro che cos’è il lavoro. L’alternanza scuola-lavoro è la soluzione giusta per farglielo capire». 

L’emergenza in città si sente. «C’è una situazione di criticità, perchè i posti di lavoro sono superiori rispetto alle offerte che ci riceviamo – dice Giovanni Trombetti, vicepresidente di Federalberghi –. Ma ci auspichiamo una crescita delle persone che si approcciano al mestiere, che richiede sacrifici». Tra le soluzioni, avvicinare i giovani: «Bisogna cercare di convincere i giovani, e poi diminuire il pugno fiscale, in modo tale che il costo che abbiamo da imprenditore vada più sulla busta paga – aggiunge Trombetti –. Nel breve termine, stiamo invitando gli studenti per stage e tirocini. L’auspicio è di trovare una certa fetta di giovani che studiano a Bologna, che sono degli extra e dei collaboratori per determinati settori». E se la situazione non dovesse migliorare, la conseguenza è solo una: «Bisogna selezionare la tipologia di servizi erogati ai clienti – spiega Trombetti –. Stiamo, in un certo modo, abbassando il livello di la qualità del servizio: nelle città si cercano di limitare gli orari di apertura del bar, così come il numero di risorse nei turni». 

C’è chi riesce a mantenere viva la speranza, come racconta Loreno Rossi, direttore di Confesercenti: «Stiamo collaborando con le agenzie di collocamento, e abbiamo una convenzione con Adecco. Vogliamo raccordarci con le scuole alberghiere, e in più abbiamo un nostro centro di formazione, Cescot Lavoro, che raccoglie curriculum di giovani non occupati, e che indirizza verso una formazione in questi settori». 

Mariateresa Mastromarino, Il Resto del Carlino 19 marzo 2023

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