Una passeggiata tra vie della zona con tappe in bar e negozi I gestori sorridono alla vista degli agenti. Il direttore di Ascom aveva chiesto al questore di reintrodurre le pattuglie
«Buonasera, come va? Tutto bene? Qualche episodio da segnalare?». Sorrisi, due chiacchiere e un’attenzione particolare a situazioni problematiche. Il poliziotto di quartiere torna, a un anno di distanza, fra le vie della Bolognina. Richiesta a gran voce dai commercianti, la pattuglia a piedi tiene monitorato il quartiere tutti i giorni dalle 8 alle 20: ieri pomeriggio una passeggiata tra le vie più frequentate, con tappa nei negozi e nei bar per una chiacchiera con commercianti e residenti.
«Da quando siete tornati, la situazione è cambiata», dice sorridente il macellaio del Mercato Albani, «i problemi arrivano quando andate via, ma comunque vedervi ci fa stare più tranquilli». In via Antonio di Vincenzo, un signore seduto su una panchina chiede se sia successo qualcosa: «C’è stata una rapina? Hanno derubato qualcuno?». Ma la sua preoccupazione cede subito il passo alla tranquillità: «Non si preoccupi, stiamo facendo un giro della zona per controllare che sia tutto a posto».
La camminata prosegue in via Nicolò dall’Arca. Qui, il titolare di una ferramenta accoglie con grande gioia l’entrata della pattuglia nel suo negozio: «Diciamo che va tutto bene, vedo il quartiere più pulito e tranquillo. In generale, di sera c’è un po’ di movimento, ma non posso lamentarmi. Da queste parti siamo abbastanza contenti, anche se la tabaccaia qui di fronte mi ha detto che sono entrati due volte nelle ultime settimane. In generale, però, la situazione è migliorata e non possiamo che ringraziarvi perché la vostra presenza ci fa sentire sicuro».
Una presenza fortemente voluta dal questore Isabella Fusiello, che arriva a seguito dell’incontro che proprio quest’ultima ha avuto con una delegazione di commercianti della zona circa una decina di giorni fa. Non solo, la Bolognina continua a essere tra i quartieri maggiormente colpiti dalla microcriminalità: degrado, spaccio di sostanze stupefacenti, assembramenti, aggressioni e furti sono le cause di maggior preoccupazione per cittadini e titolari di attività commerciali. La funzione della pattuglia a piedi ha una duplice finalità: da un lato, cercare di recepire in tempo reale le problematiche del quartiere, segnalarle in Questura e poi trovare soluzioni mirate per le singole zone. Dall’altro, provare a intervenire in maniera quanto più possibile tempestiva in caso di segnalazioni.
Siamo in piazza dell’Unità, uno dei punti caldi della Bolognina per degrado e criminalità. Una signora sta per aprire il suo negozio di abbigliamento, quando si avvicinano i poliziotti: «Sono contenta di vedervi. La situazione è leggermente migliorata, ma purtroppo la nomea che questo quartiere si porta dietro ha fatto sì che la gente si avvicini molto meno e noi siamo penalizzati. Facciamo del nostro meglio per convivere con questa situazione». In via Matteotti sono tante le persone che si guardano con curiosità l’arrivo della pattuglia a piedi. Dopo qualche rapido controllo alla fermata dell’autobus, i poliziotti entrano in un’ottica: «Il pomeriggio qui è sempre un disastro, dalle 17.30 alle 20 è un continuo di risse e accese discussioni. La situazione sta migliorando, ma ci vuole tempo affinché si possa dire che ci sentiamo al sicuro».
Chiara Caravelli, Il Resto del Carlino – 18 marzo 2023
Giancarlo Tonelli «Un bel segnale Ora i commercianti si sentono al sicuro»
Il direttore di Ascom aveva chiesto al questore di reintrodurre le pattuglie «La loro presenza è un efficace deterrente per i malintenzionati. E il calo di segnalazioni in Bolognina nei primi giorni ne è la riprova»
Confcommercio Ascom lo aveva chiesto a gran voce al questore Isabella Fusiello in un incontro andato in scena circa dieci giorni fa. Oggi, il poliziotto di quartiere è tornato tra le vie del quartiere Bolognina per la gioia dei commercianti e del direttore generale di Ascom, Giancarlo Tonelli.
Tonelli, quanto è importante questa figura in un quartiere delicato come la Bolognina?
«È fondamentale perché svolge la funzione di cinghia di trasmissione tra i commercianti e le forze di polizia. È una figura che viene subito percepita in modo positivo, un amico a cui trasmettere indicazioni. Non solo, la presenza di una divisa allontana immediatamente i malintenzionati e questa forma di prevenzione è senza dubbio necessaria in una zona come la Bolognina».
Quali sono i principali motivi per cui avete chiesto la reintroduzione del poliziotto di quartiere?
«La possibilità di avere tutti i giorni un controllo immediato del territorio e qualcuno a cui poter trasferire in tempo reale informazioni e sensazioni. La Bolognina è una zona dove esistono tantissime realtà che operano in positivo nell’ambito non solo economico, ma anche sociale, culturale e sportivo. Per tutti questi motivi, vogliamo difenderla e ridarle il lustro che merita».
I commercianti sono attivi nella lotta alla microcriminalità. La maggior parte delle loro segnalazioni cosa riguarda?
«Cercano in qualsiasi modo di rendersi utili favorendo il lavoro delle forze dell’ordine. A questo proposito segnalano, ove possibile, anche episodi in cui le vittime sono clienti o normali cittadini. Entrando nel merito delle comunicazioni, la maggior parte riguarda spaccate, furti con destrezza all’interno dei negozi della zona, borseggi e scippi. Non solo: è risaputo come questo quartiere sia martoriato dal problema dello spaccio di sostanze stupefacenti».
Ci sono zone della Bolognina che preoccupano di più i commercianti?
«Non direi. L’attenzione, negli anni, è sempre rimasta alta e omogenea. Questo perché, se in passato si è intervenuti in una determinata zona cercando di risolvere i problemi, è molto probabile che quegli stessi problemi si siano spostati da un’altra parte. Ci sono, comunque, alcune zone maggiormente attenzionate come via Matteotti, piazza dell’Unità, via Ferrarese, via di Corticella e il mercato Albani».
Avete notato, con la presenza del poliziotto di quartiere, una diminuzione degli episodi di microcriminalità?
«Assolutamente sì. Il suo arrivo, fin da subito, ha creato uno stato d’animo diverso nel territorio della Bolognina e un calo nel numero di segnalazioni. Si tratta di un importante deterrente per chi si avvicina a questa zona con cattive intenzioni».
Chiara Caravelli, Il Resto del Carlino – 18 marzo 2023