Il presidente e ad Gherardi: «Consolidiamo la nostra posizione in Italia così da rispondere alle esigenze del mercato immobiliare»
Una nuova acquisizione per Crif, che si assicura il 95% di Re Valuta S.p.A. A un paio di settimane dall’inaugurazione in pompa magna di Boom, l’incubatore di startup sorto a Osteria Grande che è già in piena attività, l’azienda specializzata in sistemi di informazioni creditizie e di business information nata a fine anni ’80 da un’intuizione di Carlo Gherardi, ieri ha ufficializzato l’acquisizione di Re Valuta S.p.A., società che offre servizi tecnico-estimativi in ambito real estate. Complessivamente l’operazione è costata a Crif quasi 50 milioni di euro (48,2 milioni di euro per la precisione), con l’equity value che è stato determinato sulla base di un enterprise value di Re Valuta di euro 46 milioni, rettificato per la posizione finanziaria netta stimata al closing.
«L’operazione – spiega in un comunicato Crif -, fa parte di un programma pluriennale di crescita caratterizzato da investimenti finalizzati all’espansione con il fine di garantire un sempre più alto livello di servizio e soluzioni innovative a supporto dell’intero sistema economico».
Carlo Gherardi, presidente e ad di Crif spiega: «L’acquisizione di Re Valuta consolida la nostra posizione in Italia e ci permette di rispondere ancora più efficacemente alle esigenze del mercato immobiliare, sempre più esigente in termini di servizi a valore aggiunto e sempre più attento all’analisi e monitoraggio dei nuovi parametri, come gli advanced analytics e gli ESG analytics».
Entrando nello specifico le competenze e la complementarità delle soluzioni di Crif e Re Valuta garantiranno una profondità di informazioni per la valutazione degli immobili e comparabili senza uguali, permettendo di rispondere ancor più efficacemente alle necessità di un mercato immobiliare che è in costante crescita e sempre più attento alla sostenibilità. Un mercato poi, quello immobiliare, che è sempre più esigente anche in termini di informazioni a valore aggiunto e di flessibilità operativa e tecnologica, «ambiti su cui le sinergie tra le due società, che continueranno ad operare separatamente e autonomamente, si evidenzieranno maggiormente».
di Claudio Bolognesi, il Resto del Carlino, 9 marzo 2023