L’ensemble con cui salgono sul palco ha però una forte impronta melodica
Le ardite giravolte sugli 88 tasti della leader cantante Champian Fulton (foto) e gli intrighi al sassofono di Joel Frahm sono il piatto forte del concerto di stasera in Cantina Bentivoglio (ore 21.30), cui concorrono il batterista Joris Dudli e il contrabbassista Lorenzo Conte. Jazz creativo, post bop ma con rispetto di un ensemble con una forte connotazione melodica nel fraseggio bilanciata da soluzioni stilistiche moderne, legate all’improvvisazione. Un playing che trasuda classe cristallina, nitido e fluido, carico di swing. Quanto di meglio è possibile ascoltare sulla scena della Grande Mela, dove entrambi seppure in periodi diversi hanno riscosso il placet di critica e pubblico. Se Frahm, 53 anni del Wisconsin, tre decadi di New York e non sentirle, dopo aver lasciato il segno su più di cento dischi, spartendo la ribalta con Betty Carter e Dianne Schuur, Brad Mehldau e Kurt Elling, ha riscoperto Nashville come inedita prateria dei sogni (sontuoso il recente The Bright Side per la Anzic), Champian Fulton, dodici incisioni da leader tra eroi ed eroine da vertigine dei suoni black, ne è la degna partner. La 37enne dell’Oklahoma, una bacheca stracolma di riconoscimenti, Rising Jazz Star dal sondaggio della critica di Downbeat, vanta ecletticità interna da grande compositrice. Una carriera di jazz d’alta quota che annunciò col suo disco d’esordio Champian with David Berger & the Sultans of Swing.
Gian Aldo Traversi, Il Resto del Carlino – 8 marzo 2023