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Taxi, oggi lo sciopero. «Tram, troppi divieti e aumento dei costi Costretti allo stop»

«Nessuna risposta dal Comune». L’agitazione dalle 8 alle 22

Niente taxi oggi in città. Le ragioni dello sciopero sono spiegate dalle Ascom taxi, Confartigianto taxi, Cna Fita Taxi, Uil trasporti, Unica Cgil e Uritaxi in una lettera aperta ai bolognesi. «Purtroppo – si legge – ci vediamo costretti a ricorrere al fermo dei servizi taxi nella giornata del 28 febbraio per dare visibilità alle nostre difficoltà».

I tassisti chiamano in causa il Comune. «Sono troppe – avvertono – le questioni che riguardano la qualità e l’organizzazione del servizio di trasporto taxi a Bologna sulle quali non riusciamo ad avere risposte operative che ci permettano di migliorare il nostro servizio alla città». Tra i problemi segnalati, «l’impossibilità di prestare servizio in moltissime zone della città, dovendo caricare o scaricare utenti, spesso anziani o con difficoltà motorie, a centinaia di metri dalle abitazioni, causa divieti discutibili».E ancora, «l’incertezza rispetto a come potremo continuare a operare nelle zone coinvolte del progetto tram», la mancata risposta «per la risoluzione di alcuni nodi di accesso ai grandi hub di traffico viaggiatori come Fiera, Kiss&Ride e aeroporto», un «ritardo inspiegabile nella riattivazione delle modalità di gestione del servizio pre-Covid, per permettere alla categoria di poter affrontare al meglio la ripresa delle attività» e «il mancato avvio delle procedure per poter recuperare l’aumento dei costi aziendali, a partire dall’aumento dei carburanti che sono a nostro carico esclusivo.

Oggi quindi, «per dare visibilità» alle difficoltà della categoria, ai principali posteggi taxi, dalle 8 alle 22 non ci saranno «i soliti taxi», ma tassisti impegnato a spiegare «le ragioni di protesta della categoria per un migliorare il servizio alla città. Sempre nella speranza che l’amministrazione comunale voglia aprire un confronto costruttivo e serio».

Lo sciopero «è logica conseguenza delle mancanze di questa amministrazione», affermano Matteo Di Benedetto (Lega) e Samuela Quercioli (Bologna ci piace). «Alle parole non sono seguite i fatti. Il tariffario non è stato adeguato, i tavoli di lavoro non sono stati istituiti, le misure per la sicurezza sono rimaste vaghe promesse, l’accessibilità per i più fragili in molte parti di città è ancora un tabù».

Anche Fd’I «sostiene le rivendicazioni dei tassisti che, inascoltati, chiedono alla giunta Lepore di aprire un confronto per le esigenze della loro categoria».

Il Resto del Carlino – 28 febbraio 2023

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