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Ponte Da Vinci, al via l’operazione smontaggio

Sopralluogo tecnico in coincidenza con la rimozione del primo pilone in cemento armato che sorreggeva il piano di scorrimento

Primo giorno dell’operazione ‘smontaggio’ ieri per il ponte Leonardo da Vinci a Sasso Marconi, dove alla presenza dei vertici Anas e del ministero delle Infrastrutture si è svolto un sopralluogo tecnico in coincidenza con la rimozione del primo travone in cemento armato che sorreggeva il piano di scorrimento dello scavalco del fiume Reno tra la Porrettana e la provinciale Val di Setta. 

Nei giorni scorsi era stata completata la gabbia di ponteggi che avvolgono il ponte storico e terminata l’installazione delle due massicce gru poste alle teste di ponte alle quali è affidato il compito di rimuovere e spostare le travi ciclopiche e poi i piloni in cemento armato che col loro degrado hanno indotto alla chiusura del transito. 

«Alla presenza del viceministro delle infrastrutture e dei trasporti Galeazzo Bignami, dell’amministratore delegato di Anas Aldo Isi, del responsabile Anas per l’Emilia Romagna Aldo Castellari e del sindaco di Sasso Marconi Roberto Parmeggiani si è dato il via alle attività di decostruzione della struttura del ponte, oggetto di una importante manutenzione che vede un investimento complessivo di 21 milioni di euro -si legge nel comunicato ufficiale-. Questa fase di lavori, ora in corso dal lato opposto rispetto alla ferrovia, consiste nella rimozione parziale della struttura di sostegno del ponte (ovvero l’impalcato esistente in calcestruzzo armato) grazie all’utilizzo di due gru di grandi dimensioni che vanno a sezionare e rimuovere le parti dell’impalcato che successivamente saranno ricostruite in struttura mista acciaio-calcestruzzo». Nella descrizione della sequenza di opere che porteranno prima alla demolizione del piano sul quale la strada correva su quindici campate per una lunghezza di 220 metri, il commissario straordinario Eutimio Mucilli spiega che è necessario procedere alla ‘decostruzione’ dei pilasti in cemento armato deteriorato fino ad arrivare all’appoggio della monumentale arcata che rende inconfondibile questo ponte costruito a partire dal 1954 su progetto dell’ing. Bruno Bottau. Al termine della rimozione delle strutture compromesse si procederà poi alla loro sostituzione, con allargamento della sede stradale che avrà anche una pista ciclabile, secondo un cronoprogramma che prevede il completamento dell’opera entro la fine del 2023. 

«Speriamo proprio che questi tempi vengano rispettati perchè sono due anni che il ponte è chiuso» commentava Loris, che con altri residenti ieri mattina osservava l’inizio dell’operazione smontaggio. 

«Siamo nella direzione giusta per risolvere un problema infrastrutturale che ha penalizzato e penalizza tutta la viabilità e quindi quotidianità, economia e turismo di tutta la vallata del Reno» ha commentato la consigliera regionale Marta Evangelisti.

Gabriele Mignardi, Il Resto del Carlino – 28 febbraio 2023

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