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Slow Wine Fair, in alto i calici. Boom di appassionati in fiera per la kermesse dei vini biologici

Taglio del nastro per la seconda edizione. Il presidente Calzolari: «Un’occasione per confrontarsi e crescere». Ci sono produttori da tutto il mondo, con metodi innovativi per coniugare gusto e sostenibilità

È un tintinnio di calici a fare da sottofondo, mentre le culture si mescolano e Paesi da tutto il mondo presentano i loro vini più significativi. Dopo il successo della prima edizione, Slow Wine Fair – la kermesse organizzata da Sana e Bologna Fiere, con la direzione artistica di Slow Food – riapre le porte. E in occasione della prima giornata, è stato un boom di visitatori ad affollare le corsie dei padiglioni 15 e il 20, dove il «nettare di bacco» si riconferma ancora una volta protagonista. «La Slow Wine Fair è la prova di quanto importanti siano le fiere per il comparto agroalimentare anche in questo 2023, come riscontriamo dalla presenza significativa di espositori e visitatori: un’occasione per riflettere, definire strategie e confrontarsi con chi mette in cantiere nuove regole per il settore» ha spiegato all’inaugurazione il presidente di BolognaFiere, Gianpiero Calzolari. 

A rappresentare la Slow Wine Coalition, durante la prima giornata, anche Pau Moragas Bouyat, vignaiolo del collettivo spagnolo l’Olivera e Sabiha Apaydin Gönenli, portavoce della comunità Slow Food Heritage Vines of Turkey e sommelier del ristorante Mikla. «Il terribile terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria ha distrutto vite, case – ricorda Sabiha commossa -. Ora è ancora più importante salvaguardare questi territori, le nostre aree e il nostro patrimonio agroalimentare e vitivinicolo». 

Soltanto dall’Emilia-Romagna, a essere presenti sono ben 65 cantine, di cui 11 provenienti dalla provincia di Bologna. Come Otto Logiurato, da Valsamoggia, premiata da Slow Wine come Top Wine nella categoria ‘vini quotidiani’. Durante il corso del pomeriggio, lunghe code hanno costellato il quartiere fieristico, così come hanno rapidamente riempito le aule si sono tenute le prime tre masterclass. 
«Rispetto all’anno scorso, abbiamo notato un’affluenza ancora maggiore – spiega Emanuele Tognan della cantina Barbaterre – questo tipo di occasioni sono fondamentali per farsi conoscere, comunicare e far assaggiare i nostri prodotti. Tanti i giovani presenti per la prima giornata e il riscontro è stato migliore delle aspettative. Speriamo nella giornata di domani (oggi, ndr) dedicata agli operatori del settore». 

di Giorgia De Cupertinis, il Resto del Carlino, 27 febbraio 2023

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