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Sull’Appennino piovono fondi: 117 milioni

Regione ed enti locali a confronto al Brasimone sulle opportunità dei finanziamenti europei per urbanistica, mobilità e promozione

Dal Pnrr e dal fondo di coesione sociale all’Appennino sono arrivati 117 milioni di euro per finanziare opere di sviluppo che sono in corso di realizzazione o sono già state programmate e presto vedranno il taglio del nastro. Questi progetti non sono stati stati fatti a spot cercando di tamponare questa o quella emergenza, ma si è cercato di inserirle in una rete.

Ieri al lago di Brasimone, nel comune di Camugnano, è stata presentata l’intera road map dei progetti. «Presentiamo per la prima volta il ‘Programma di sviluppo sostenibile Sistema Appennino’ – ha spiegato Maurizio Fabbri, consigliere metropolitano delegato per la montagna, presidente dell’Unione dei comuni dell’Appennino e sindaco di Catiglione dei Pepoli –, uno strumento di governo che mette a sistema politiche e interventi per la nostra montagna che dà la visione di quello che vogliamo realizzare nei prossimi anni. Le risorse straordinarie destinate alla montagna offrono una grande opportunità che non deve essere sprecata. Con l’obiettivo di rilanciare il sistema Appennino anche dal punto di vista dell’occupabilità, la Città metropolitana e Insieme per il Lavoro stanno organizzando le ’Fiere del lavoro dell’Appennino’ che partiranno da Castiglione dei Pepoli».

I lavori coprono diversi ambiti come il consolidamento della frana di Silla (Gaggio Montano) e bonifica delle rocce di Rocca di Roffeno (Castel d’Aiano) o come la qualità dell’abitare con 18 interventi per un totale di 15 milioni di euro che sono serviti a riqualificare alcuni edifici creando 100 alloggi di edilizia sociale. «Questo metodo di lavoro per obiettivi – a parlare è il sindaco metropolitano Matteo Lepore – è importante per gestire una quantità di risorse così rilevante. Sottolineo due aspetti importanti. Da un lato sul Pnrr non abbiamo voluto dare soldi a pioggia ma abbiamo scelto di investire su quattro poli per una grande città della conoscenza metropolitana. Dall’altro abbiamo deciso una cosa unica nel panorama nazionale cioè che il comune capoluogo ceda risorse all’area metropolitana e ai comuni più piccoli, per esempio attraverso la Destinazione Turistica».

Quello del turismo è un tema che riguarda le infrastrutture non solo fisiche ma anche tecnologiche. Due ambiti che in realtà interessano anche il mondo imprenditoriale. «Per dare sviluppo e futuro all’Appennino – ha concluso l’assessore alla montagna Igor Taruffi – è fondamentale garantire servizi, scuole, sanità, e potenziare le infrastrutture materiali e immateriali affinché le imprese abbiano le condizioni per operare al meglio. Le risorse che abbiamo vanno quindi destinate prioritariamente su ricerca, innovazione e sanità. Servono poi politiche mirate che permettano alle nuove generazioni di vivere in Appennino». Nel 2023, oltre agli interventi sulle infrastrutture stradali e digitali, verranno inoltre avviate sperimentazioni di servizi di mobilità alternativa, in connessione con il progetto di Centro di Mobilità di San Benedetto Val di Sambro.

di Massimo Selleri, il Resto del Carlino, 10 febbraio 2023

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