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Dehors extra fino alla fine del 2023. Ok da Roma, Bologna rimanda i tagli

Emendamento al Milleproroghe, i tavolini straordinari copriranno ancora la risistemazione voluta dal Comune. Ascom: «Bene, si passi a una nuova concezione degli spazi». Confesercenti: «L’emergenza non è finita»

Il Comune voleva cominciare a sforbiciare, e invece Roma tiene i dehors lontani dalle cesoie: un emendamento proposto dal governo al Dl ‘Milleproroghe’ introduce – manca poco all’approvazione finale – i dehors straordinari Covid fino alla fine del 2023, fino al 31 dicembre. Rinviati ancora una volta i robusti piani di risistemazione dei tavolini all’aperto, in centro, da parte del Comune, che avrebbe voluto tagliarli in piazza Santo Stefano e riorganizzarli in via delle Moline e in via Belvedere. Su piazza Santo Stefano c’è la sospensiva del Tar e presto il Comune dovrà probabilmente transare ‘a Canossa’ con i locali, visto l’invito esplicito dei giudici amministrativi. Su Moline e Belvedere, invece, il riordino ordinario sulla carta c’è già, ma la sua ‘visibilità’ è ancora rimandata: si va almeno al primo gennaio del 2024, quando i dehors straordinari (forse) spariranno. 

Esultano le associazioni di categoria, mentre il Comune, che per ora non dichiara, fa trapelare che se si dovrà seguire la norma nazionale, ovviamente la si seguirà. «Le nostre richieste erano fondate: i tavoli all’aperto rappresentano non solo un aiuto alle imprese, per fronteggiare il post-pandemia, il caro bolletta e l’aumento dell’inflazione, ma sono diventati ormai irrinunciabili da parte dei clienti e rappresentano uno strumento per rilanciare l’economia delle città e incentivare il turismo», commentano Ascom Bologna e Fipe. L’idea di dehors, quindi, «va cambiata, non si deve più parlare di mera occupazione del suolo pubblico, ma di riprogettazione urbana delle città, valorizzando gli spazi all’aperto, come già accade in maniera diffusa nel resto d’Europa. Questa è un’idea nuova di dehors, che non sono più soltanto estensione di un pubblico esercizio, ma un vero e proprio modo di intendere la convivialità – proseguono –. Auspichiamo che questa misura diventi strutturale e che si possa collaborare con le istituzioni nazionali, quelle locali e la Soprintendenza, per costruire insieme una nuova idea di spazio pubblico che permetta alle imprese di lavorare e a cittadini e residenti di vivere le città».

Anche Confersecenti Bologna è «molto soddisfatta dell’emendamento del governo passato in commissione e in procinto di essere approvato – spiega il direttore Loreno Rossi –. Una ulteriore dimostrazione di attenzione per i pubblici esercizi per la quale ringraziamo il governo. Ci fa piacere, locali e ristoranti hanno ancora bisogno d’aiuto perché le difficoltà non sono finite: il 2022 è andato bene, ma non si può recuperare immediatamente ciò che è stato perso nel 2020 e nel 2021. Questa misura ci può invece aiutare a tornare alla normalità».

Paolo Rosato, Il Resto del Carlino – 9 febbraio 2023

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