Pienone sulle piste, weekend da record
C’era voglia di sci, perché nel corso delle vacanze natalizie le montagne erano verdi e si poteva raccogliere le margherite. Ieri mattina, invece, c’era un bel sole, neve fresca, temperature rigide. Insomma, le condizioni ideali per sciare. E come un sol uomo, tutti gli appassionati di sport invernali si sono messi in auto direzione appennino. E si è registrato ovunque un pienone che non si vedeva da tempo. Addirittura è stata chiusa la strada che porta alle piste del Cimone. E sono state prese d’assalto tutte le stazioni sciistiche appenniniche emiliane, da Cerreto Laghi (Reggio Emilia) al Corno alle Scale (Bologna) e Campigna (Forlì-Cesena), comprese le stazioni ‘minori’ che, dopo tanta attesa della neve, sono tornate finalmente alla piena operatività. E la sera tutti a casa, con viabilità critica per il gran traffico di rientro nei vari passi Appenninici del Cerreto, Radici e Abetone, con file chilometriche già dal primo pomeriggio. Stessa situazione in Romagna con la chiusura della strada Bidentina. Nel Modenese si era capito fin dalla tarda mattinata che sarebbe stata una giornata da ricordare: a mezzogiorno è stata chiusa la strada di accesso da Sestola per Pian del Falco, Passo del Lupo, Lago della Ninfa, perché erano occupati tutti i posti dei pur capienti parcheggi delle stazioni sciistiche. Nel weekend si calcola che l’afflusso degli sciatori abbia toccato quota 7mila nel comprensorio che comprende anche Cimoncino e Polle.«Un grande successo – commenta Luciano Magnani, presidente del Comprensorio Cimone – e questa è la dimostrazione che lo sci è insostituibile per l’economia della nostra montagna. Le moltissime persone che vengono qui, lo fanno perché vogliono sciare. Non ci sono alternative concrete al settore neve: la montagna non è da reinventare (come qualcuno propone) ma necessita solo di veder aggiungere altri investimenti nei servizi collaterali allo sci, che prevarrà sempre».
Ed anche nei prossimi giorni sono previste condizioni ottimali sulle piste di tutto l’Appennino emiliano, con 80 centimetri di neve, temperature idonee, impianti tutti aperti, con un contorno di neve fresca ancora sugli alberi che rende tutto molto suggestivo. «Il boom di presenze – conclude Magnani – è un premio anche alla politica di ridotti aumenti sui costi ski-pass, nonostante l’aumento dei costi energetici. Aumento che comunque pare aiutare a scegliere l’Appennino per sciare: le regioni di provenienza, oltre ad Emilia-Romagna sono infatti le vicine Toscana e Marche». Presenze massicce anche alle Piane di Mocogno (fondo e discesa) dove in mattina si è svolta una gara regionale di sci nordico, con tutto esaurito per la ciaspolata in notturna. Polemiche proprio alle Piane, per il blocco totale dei parcheggi per quasi due ore a cause del massiccio afflusso delle auto, alcune mal parcheggiate. Tante presenze anche per le escursioni nelle mete naturalistiche come il Lago Santo (tutto completo il posteggio e auto lungo la strada per chilometri) e Capanna Tassoni, oltre ai tanti tragitti per ciaspole e sci-escursionismo. Notevole partecipazione ieri anche a Magrignana di Montecreto, dove si è anticipata con successo la festa del patrono san Geminiano. Temperature nelle medie del periodo, con meno 10 gradi sulla vetta del Cimone e fino a meno 5 nelle vallate, in netto rialzo diurno. Viabilità appenninica sotto-pressione per il rientro serale, sia sul nodo di Pavullo per gli emiliani sia soprattutto al Passo dell’Abetone verso la Toscana.
Giuliano Pasquesi, Il Resto del Carlino – 30 gennaio 2023
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