Valsamoggia – Sette osterie segnalate dalla celebre guida Slow Food, più di Bologna e Modena. L’assessora Govoni: «Frutto di una vocazione storica»
La buona cucina abita qui. Non hanno dubbi i soci e i cultori della tavola ‘buona pulita e giusta’ che fanno capo alla condotta Slow Food di Valsamoggia, riuniti poche sere fa all’agriturismo La Roverella di Ponte Ronca per celebrare, ovviamente a cena, il record assoluto registrato dai nove locali delle valli del Lavino e del Samoggia segnalati e consigliati dalla recentissima guida delle Osterie d’Italia (sussidiario del mangiarbere all’italiana 2023 Slow Food Editore).
«Una densità territoriale di locali di altissima qualità per il cibo e per lo stretto rapporto con i prodotti locali che non ha pari in tutta Italia – ha esordito Matteo Massari, coordinatore regionale della guida insieme a Giorgia Canali –. Oltre alla conferma di ‘chiocciole storiche’, abbiamo registrato un fermento e una crescita qualitativa davvero notevole, e le recensioni stanno a testimoniare questo fenomeno». Ad analizzare i dati, anche solo dal punto di vista numerico e con le precauzioni di rito utili nell’uso di tutte le guide, stando alla nostra regione salta agli occhi il fatto che a Bologna-città i locali segnalati sono solo tre (Osteria bottega, Trattoria Collegio di Spagna e Trattoria di via Serra), a Modena due (Aldina e Stallo del pomodoro), mentre la sola Valsamoggia ne conta sette (Amerigo e Trattoria del Borgo con la ‘chiocciola’ dell’eccellenza, poi Gradizzolo, Dai Mugnai, Irina, La Zaira e Mastrosasso), e la valle del Lavino vede la new entry de La Roverella, il locale affiancato alla storica cantina bio di Maria Bortolotti sulla collina di Ponte Ronca e la conferma dell’Antica trattoria Belletti a Montepastore.
«È il frutto di una vocazione storica e di un lavoro di decenni, condito con il genio e la capacità di generazioni di ristoratori che hanno fato il successo della ‘cucina fuoriporta’ e dei prodotti tipici del territorio, ha commentato soddisfatta l’assessora al turismo di Valsamoggia, Federica Govoni. Mentre il portavoce della condotta di Valsamoggia, Giuseppe Zappalà, affiancato dall’ex referente regionale Raffaela Donati, annunciano la volontà di coordinare l’azione di Slow Food in questo territorio: «Non ci si deve cullare sugli allori, c’è ancora tanto lavoro da fare per valorizzare tutto il territorio, dalla terra alla tavola. Il progetto è quello di costituire a breve una condotta unica che coincida territorialmente con i comuni dell’Unione Reno Lavino Samoggia, così da dare una dimensione ed una estensione adeguata alle potenzialità della zona e fare sistema».
Emozionati i padroni di casa, Alessandro Atzori e Annalisa Lobosco, già gestori alla Terracotta di Palazzo Stella ed approdati a Ponte Ronca dove hanno portato chiara la loro impronta: «Esiste un modo aperto di intendere la tradizione. E certo che qui, anche molto di più che in Sardegna, eiste una filiera di materie prime davvero eccellente», ha commentato il cuoco.
Gabriele Mignardi, Il Resto del Carlino – 31 dicembre 2022
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