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Siamo pronti a firmare. Idee superficiali e classiste su Ryanair

Postacchini: «Il turismo colto non esiste, ognuno fa quello che sa fare. Il problema casa è di Comune e Università, non certo dei proprietari»

Enrico Postacchini, medaglia d’oro meritata da Bologna nella classifica sulla qualità della vita?

«Da bolognese confermo che a Bologna si sta bene. L’auspicio e sempre quello che venga riconosciuto anche fuori questo nostro saper vivere e saper gestire la città. Fa piacere».

Sempre più persone la scelgono. Studenti, investitori, imprese. Potenzialmente tanto sviluppo, ma anche difficoltà a dare risposte sul fronte dell’offerta abitativa …

«Il tema della casa è complesso, ma la soluzione non può essere riversata sui privati. Quelli che dispongono di immobili fanno un investimento affittando. Come e a chi, è giusto che lo decidano loro. Non si può imputare la carenza di alloggi ai privati che affittano, pagando l’Imu e altre tasse».

I b& b non vanno limitati?

«Dobbiamo distinguere le forme di abusivismo, per le quali servono controlli e anche mano pesante. La carenza di alloggi per gli studenti, però, è un problema che riguarda Comune e Università: liberi di promuovere attività immobiliare in tanti edifici vuoti di proprietà di enti vari che i soggetti pubblici possono decidere di affittare anche a 20 euro al mese, se vogliono».

C’è chi lamenta una crescita eccessiva dei flussi turistici, di un turismo «da tagliere », poco «colto». Che cosa ne pensa?

«Si ricade nel provincialismo così. Il turismo qui ha cominciato a funzionare quando si fece la scelta di istituire Bologna Welcome e il traffico turistico ha allargato il suo raggio, mantenendo il pubblico
alto e spendente delle fiere (che poi ha avuto un calo strutturale in Italia) e ampliando il turismo leisure. Oggi Bologna ha numeri da soddisfazione, ma si potrebbe fare di più. Non esiste il turismo “colto” ma, appunto, il turismo leisure e business. Una compagnia aerea mica chiede il titolo di studio per viaggiare.
è un concetto classista e superficiale».

La fa arrabbiare?

«Questa lamentala del fatto che manchino super ristoranti, super alberghi, non ha senso. Nessuno ha mai vietato di aprire un 5 stelle. Trovo scorretto che si chieda a chi lavora in questo settore di fare il salto
di qualità, ognuno fa quello che sa fare».

L’assessore regionale Felicori ritiene che l’arrivo di Ryanair abbia prodotto turismo di massa che ha cambiato in peggio parti della città…

«Ryanair è la prima compagnia aerea europea, dentro i suoi aerei c’è di tutto, il dirigente, il professore universitario, medici, famiglie, giovani. Ritengo abbia portato solo benefici. Il giusto mix è l’ideale sempre. Anche le iniziative culturali di nicchia non possono stare in piedi da sole, senza iniziative commerciali
affianco».

Pronti quindi come aeroporto Marconi alla firma del nuovo contratto con Ryanair?

«Certo, è un cliente importante. Averlo o non averlo fa la differenza. Ci auguriamo che in tempi brevi si firmi. Comunque sono già in vendita una parte della rotte per l’estate 2023, la compagnia sta continuando a lavorare».

Aspettative sul traffico aereo nel 2023?

«In ripresa, non siamo ai numeri pre-pandemia perché i voli di linea sono ancora deboli, ma questo gap è compensato dai voli a corto raggio. Per i prossimi 4 anni ricordo anche che sull’aeroporto ci saranno gli investimenti più importanti e quando in aeroporto ci sono le gru vuol dire che è uno scalo che lavora».

Come giudica la maxi donazione di 100 milioni alla Johns Hopkins University?

«L’università americana sarà un meraviglioso cuore globale dentro la città. Arriveranno più docenti e studenti stranieri: è sempre positivo. E bello così, altrimenti saremmo una città stanca come tante altre, altrettanto belle magari, ma che non hanno questo movimento dentro».

Che Natale si aspettano i commercianti bolognesi?

«I dati di dicembre sono in leggera crescita rispetto al 2021, ma non abbiamo ancora i volumi antecedenti la pandemia, siamo ancora indietro. Però Bologna regge e non rinuncia a investire nemmeno in questi momenti».

Una priorità da sottoporre all’amministrazione comunale?

«Portare tutta la grande progettualità che abbiamo di fronte alla realizzazione in tempi ragionevoli. Sarà importante saper gestire la cantierizzazione (il tram, ma non solo) e la rigenerazione urbana in modo sopportabile, altrimenti rischiamo che i lavori spazzino via una generazione di attività».

Come si affaccia Bologna al nuovo anno?

«Con ottimismo, proprio per i risultati dal punto di vista della sua attrattività. Mi affascina il concetto della “città dei 15 minuti”, dove i servizi sono raggiungibili attraverso brevi spostamenti. Un concetto che mantiene la vivibilità della Città metropolitana più internazionale con quello di comodità e saper vivere. Non va snaturata nella sua accoglienza e voglia di mescolarsi agli studenti. Ci dobbiamo augurare che tutte le persone con voglia di lavorare e studiare, di buona volontà, restino».

Il Corriere di Bologna, 14 dicembre 2022
Il Presidente Enrico Postacchini

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