Il presidente in vista della trasformazione in Fondazione, voluta dal sindaco, della realtà di promozione turistica «Sono abituato ad aprire attività, non a chiuderle. Niente polemica: spero che questo progetto ambizioso funzioni»
Giovanni Trombetti si dimette da presidente di Bologna Welcome, la realtà pubblico-privata di promozione turistica della città. Non sarà lui, quindi, a traghettare la trasformazione – voluta dal sindaco Matteo Lepore – da società in Fondazione entro giugno 2023.
Trombetti, se ne va sbattendo la porta in polemica con l’idea della Fondazione?
«Non sbatto nessuna porta. E sono il primo a sperare che il progetto ambizioso del sindaco abbia successo».
Il tempismo è sospetto. Perché lascia proprio adesso?
«Io ho lavorato, su mandato della Camera di commercio e degli altri soci, per aumentare l’appeal turistico della città».
Ma…?
«Ma ora Bologna Welcome, nella veste di srl, è destinata a chiudere. Per potere diventare qualcos’altro».
Un ‘altro’ che a lei non piace.
«Ripeto: io non critico l’operazione. Ma il mio mandato non è mettere in liquidazione le società. Non sono capace di farlo. Nella mia vita professionale sono abituato ad aprire società, non a chiuderle».
Lo ha detto al sindaco?
«Certo. È stata la prima persona che ho avvisato, subito dopo Enrico Postacchini, mio presidente in Ascom».
Cosa le ha detto Lepore?
«Che è dispiaciuto che io vada via».
La sua è una decisione irrevocabile?
«L’ho già comunicato ai soci di Bologna Welcome. Non torno indietro. Ripeto, dovrei giocare in un ruolo non mio, in cui avrei difficoltà a trovarmi. Io sono un attaccante, non un portiere».
Che caratteristiche pensa dovrà avere il suo successore?
«Credo sia necessario individuare una persona con caratteristiche tecniche specifiche per gestire il delicato passaggio che aspetta Bologna Welcome nei prossimi mesi».
Che futuro attende i 56 dipendenti?
«Sono una squadra fortissima. Immagino che saranno assorbiti nella nuova Fondazione».
Che assetto si augura per la nuova Bologna Welcome?
«In prospettiva, il mio auspicio è che, in ogni caso, il ruolo dei privati continui a essere fondamentale per lo sviluppo turistico del nostro territorio. In una realtà come questa il pubblico ha bisogno del privato. E, naturalmente, viceversa».
Che società lascia?
«Una società in salute. E in utile. La sfida della ripartenza dell’incoming turistico dopo il Covid è stata vinta, non solo a Bologna, ma in tutta la Città metropolitana. Da luglio a ottobre siamo a un +7% rispetto al 2019».
Le dispiace lasciare?
«Certo. Ma, se servirà, continuerò a mettere a disposizione le mie competenze».
Luca Orsi, Il Resto del Carlino – 24 novembre 2022