Una ‘escalation’ senza precedenti per gli esponenti delle cosiddette professioni non ordinistiche lavoratori autonomi riuniti in associazioni e associati alla Gestione separata dell’Inps
Nel nostro Paese: sono giunti a quota 444.000, e “in dodici anni sono quasi raddoppiati (+95,5% dal 2008 al 2020)”. È ciò che si legge nell’indagine dell’Ufficio studi di Confcommercio realizzata per Confcommercio professioni e illustrata
ANSA – 18 novembre 2022
stamani, a Roma, nell’ambito del convegno “Professionisti protagonisti del cambiamento”. Le cifre fanno sì che si possa affermare che si è dinanzi ad “un risultato eccezionalmente positivo, confermato anche dal +3,6% del 2020 sul 2019”, non compromesso dall’avvento del Covid che, si legge, ha, invece, “inciso significativamente nella perdita di professionisti iscritti ad Ordini e Collegi (-2,3% tra il 2008 e il 2020)”. Il documento evidenzia che “il totale complessivo dei liberi professionisti italiani è pari ad un milione e 352.000 (+16,9% dal 2008 al 2020)”. La ‘nota dolente’, rispetto all’incremento degli occupati indipendenti
non ordinistici è costituita dai guadagni: il reddito complessivamente generato “cresce di quasi un terzo in dodici anni, mentre quello pro capite si sta abbassando ed è pari a 14.205 euro nel 2020 (-33,8% sul 2008, dove un terzo di questa contrazione si concentra nell’anno della pandemia)”. Il comparto, come messo in risalto dalla presidente di Confcommercio professioni Anna Rita Fioroni, si avvale di figure “tipiche”, quali amministratori di condominio, guide turistiche ed optometristi, ma anche di profili “emergenti”, come designer, influencer, consulenti aziendali, wedding planner e welness coach.
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