PIANORO Chiudere o non chiudere la Fondovalle Savena, nel primo tratto pianorese a Rastignano, in vista dei lavori per il secondo lotto del Nodo? Questo il dilemma che aleggia da giorni in paese. A seguito di una riunione tecnica tra istituzioni la decisione pare sia stata presa: per consentire lo svolgimento del cantiere, già in corso da un mese, «la Fondovalle Savena verrà chiusa nel tratto tra il ponte Bailey e il parco del Paleotto», dove sarà comunque mantenuto l’accesso per i residenti. Questo quanto riferito dai consiglieri leghisti di Rastignano e Bologna, Alessandro Russo e Matteo Di Benedetto.
Nonostante il sindaco di Pianoro Franca Filippini e la Città Metropolitana non abbiano voluto confermare questa decisione, in vista di un’assemblea con i cittadini in programma il 15 novembre, residenti e forze politiche si stanno già muovendo per far sì che, a chiusura avviata, tutto il traffico non si riversi ulteriormente sulle già tanto congestionate via Nazionale-via Andrea Costa. A parlare di possibili soluzioni, e in particolare della proposta di aprire il primo tratto del Nodo a doppio senso, come le opposizioni locali di San Lazzaro e Pianoro chiedono già da anni, sono i consiglieri dell’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna.
Tutto è partito dalla istanza, approvata all’unanimità, di Valentina Castaldini di Forza Italia. «Aprire a doppio senso di marcia il primo stralcio del Nodo di Rastignano», questa la risoluzione presentata da Castaldini ed emendata dal Partito democratico. L’emendamento a firma dei consiglieri Giuseppe Paruolo, Andrea Costa e Stefano Caliandro ha garantito l’approvazione all’unanimità dalla commissione Territorio e Ambiente presieduta da Stefano Caliandro. «Questo documento è un esempio di collaborazione tra maggioranza e minoranza, ora spero che i Comuni interessati ratifichino questa scelta e ai cittadini sia permesso di percorrere a doppio senso di marcia il primo stralcio del Nodo di Rastignano – spiega Castaldini –, spero che i sindaci di Bologna, Pianoro e San Lazzaro ascoltino il senso di questa risoluzione e le richieste dei loro cittadini».
Sulla stessa linea Paruolo, che ricorda come «si stia parlando di un asse viario che non riguarda solo i residenti, ma tutti i cittadini che vogliono raggiungere la montagna dalla pianura e viceversa: servirà una fase di studio, ma il senso della risoluzione è chiaro». Netta la posizione di Michele Facci (Lega), che ricorda come «aprire a doppio senso di marcia il nodo è un fatto di buon senso e di buona amministrazione, la scelta delle amministrazioni comunali interessate di aprire a senso unico una strada costruita a doppio senso è un controsenso che abbiamo denunciato da sempre e ora va risolto».
Zoe Pederzini, Il Resto del Carlino – 10 novembre 2022
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