Ipotesi allo studio: Comune, Metropoli e Mercanzia a capo della Fondazione I soci privati finirebbero in un collegio d’indirizzo. Lunedì gli incontri decisivi
Un consiglio d’amministrazione pubblico, composto da Comune, Città metropolitana e Camera di Commercio (in rappresentanza dei soci privati), coadiuvato da un collegio d’indirizzo che invece sarà costituito da tutti i soci privati che sostenevano la ‘vecchia’ società. E’ questo il primo, importante dettaglio che viene fuori sulla nascitura Fondazione Bologna Welcome, al centro di una discussione tra Palazzo d’Accursio (che oggi non la partecipa, ma che emana il bando che le ha assegnato la gestione della destinazione turistica, ora in ‘gemellaggio’ con Modena) e i soci. Il sindaco Matteo Lepore, che sotto il cappello della Fondazione vuole riunire anche la gestione di Cultura e Sport, tira dritto, e le intenzioni del sindaco sono state comunicate ieri alla Mercanzia da parte di Valerio Veronesi, numero della Camera di Commercio (che hail 44% di BW), a tutti i soci privati. Una bozza di statuto, un documento vero e proprio ancora non c’è e non è stato ancora illustrato ad Ascom, Confesercenti, Federalberghi, Aeroporto, Fiera, Cna, Confartigianato, Confcooperative e Legacoop. Ma potrebbe spuntare lunedì, quando il Comune prima incontrerà tutti i soci di Bologna Welcome, poi incontrerà i sindacati. Intanto parte dello scheletro dell’accordo c’è già, Cda e collegio d’indirizzo sarebbero la testa della nuova realtà, e secondo quanto filtra Lepore avrebbe dato ampie rassicurazioni a Veronesi (nell’incontro preliminare di mercoledì) sulla continuità dell’asset, in sostanza i circa 50 dipendenti della società Bologna Welcome sarebbero al sicuro e passerebbero direttamente alla nascitura Fondazione. Quanto ci vorrà? Probabilmente mesi, perché sarà da discutere anche la liquidazione della società, passaggio non secondario.
In più, ci sono i 12 milioni di euro indirizzati agli investimenti sul turismo, provenienti dalla tassa di soggiorno, e i soci privati su questo a Lepore chiederanno rassicurazioni. L’idea è quella che alla promozione del brand turistico di Bologna venga unita la commercializzazione, e che quindi venga venduta ai turisti la possibilità di venire sotto le Torri per vivere un’esperienza a 360 gradi, magari veicolata dai grandi eventi sportivi o culturali. La formula pubblico-privato di Bologna Welcome va salvaguardata, al pari delle buone prassi che hanno reso la società un fiore all’occhiello di Bologna, come sottolinea il direttore di Cna Bologna, Claudio Pazzaglia. «Non abbiamo ancora visto nulla, non ci sono bozze di statuto, ma di sicuro ci auguriamo che venga mantenuto il principio di sussidiarietà che ha reso vincente l’esperienza di Bologna Welcome – sottolinea Pazzaglia –. La continuità aziendale deve essere garantita, per ora possiamo dirci fiduciosi».
Paolo Rosato, Il Resto del Carlino – 4 novembre 2022