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Terziario, paghiamo più di Francia e Spagna

Carlo Sangalli (Presidente Confcommercio): «Sostegni im­mediati per le Imprese più colpite dalla crisi energetica». A hotel, ristoranti, attività commerciali e bar l’elettricità costa fino al 70% in più.

Attività del terziario tra la morsa del caro energia e la perdita di competitività rispetto ai competitor Fran­cia e Spagna. Hotel, ristoranti, atti­vità commerciali e bar in Italia paga­no l’elettricità il 70% in più rispetto alle analoghe attività francesi e Il 27% in più di quelle spagnole.

Un gap alimentato dalle quotazioni del gas scambiato al Ttf di Amsterdam che a ottobre si è attestato Intorno ai 100 euro al MWh mentre l’elettricità è al di sotto del 150 euro al MWh. Cali importami rispetto alle quotazioni di fine agosto, ma a causa di questi aumenti nei primi sei mesi dell’anno le famiglie hanno perso 77 miliardi di potere d’acquisto. li che potrebbe comportare una riduzione dei con­sumi di 5-7 decimi di punto percentuale rispetto a uno scenario di nor­male inflazione. in più a causa del perdurante clima d’incertezza si sta innescando un ciclo di recessione tecnica che si potrebbe concretizza­re nei trimestri a cavallo della fine dell’anno In corso.

È quanto rivela una analisi di Confcommercio con Nomisma Energia sulle conseguen­ze del caro energia.
Da parte sua lo Stato ha stanziato quasi 60 miliardi di euro, il 3,25% del Pil, per contenere gli effetti del rinca­ri. li governo di Parigi ha invece speso 51,11 miliardi mentre quello di Madrid solo poco più di 31 miliardi. Di fatto l’Italia ha stanziato più della Francia e della Spagna pur continuando a re­gistrare costi delle bollette elettriche decisamente più elevati rispetto a quelle dei due competitor. «Anche se i prezzi del gas stanno diminuendo, il caro energia resta l’emergenza più urgente da affron­tare. Chiediamo al governo un con­fronto costruttivo con le forze so­ciali per avviare un piano struttura­le in raccordo con l’Europa – dice Carlo Sangalli, presidente di Con­fcommercio -. E, come per la pan­demia, sono necessari sostegni im­mediati per le Imprese più colpite dalla crisi energetica».

Secondo i calcoli dell’associazione un albergo italiano che in un anno consuma 260mila kWh acquistata sul mercato libero paga una bolletta di poco più di 188mila euro contro i quasi 148mlla della stessa struttura in Spagna e i 11mila di quella in Francia. Stessa situazione per bar, ristoranti e negozi di generi alimentari che pagano decenni di immobilismo, di ostruzionismo nimbye e di mancata diversificazione delle fonti energeti­che. «Scontiamo, ancora, i troppi no preconcetti e l’ipertrofia burocratica che, ad ogni passo, blocca decisioni e realizzazioni – fanno sapere da Con­fcommercio -. Servono, invece, prag­matismo e realismo per gestire – in Europa e nel nostro Paese – il proces­so di transizione energetica all’inse­gna della convergenza necessaria tra sostenibilità ambientale e sostenibilità economica e sociale».

Da parte loro le attività in Francia sono favorite dall’energia low cost prodotta da 56 centrali nucle­ari, di cui oltre la metà ora è ferma per manutenzione e controlli agli impianti, mentre la Spagna da anni ha puntato sulle rinnovabili, In particolare l’eolico. La disponibilità in Francia e Spa­gna di energia prodotta da fonti al­ternative al gas avvantaggia di molto le attività turistiche la cui offerta rie­sce ad essere più competitiva rispetto a quelle in Italia dove il peso delle bollette rappresenta almeno un quinto dei costi.

«Il fattore energia nei prossimi mesi renderà la destina­zione Italia meno competitiva rispet­to ad altri paesi europei – avverte Ma­ria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi – a meno che vengano assunte decisioni e correttivi sul costo dell’energia il cui peso nei prossimi mesi crescerà in quanto i tassi di occupazione e i ricavi per ca­mera saranno al minimi».

Un appello per mettere in sicurezza le Imprese dell’ospitalità durante i mesi di bassa stagione ed impedire la sospensione dell’attività da parte di aziende che cercano di sfuggire ai maggiori costi.

di Enrico Netti, il Sole 24 Ore, 2 novembre 2022

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