Giovanni Trombetti, presidente di Bologna Welcome e titolare del Savoia Hotel Regency: “Città più accogliente, ma si dovranno mettere limiti al boom degli Airbnb”
«I mesi di luglio, agosto e settembre hanno fatto registrare ottimi risultati sui tassi di occupazione degli alberghi in città. In tutto il periodo estivo abbiamo superato anche il settembre, in particolare, ha l’occupazione più alta fra i mesi considerati: gli alberghi erano occupati per l’85% rispetto al 79% del 2019″. Giovanni Trombetti, presidente di Bologna Welcome e titolare del Savoia Hotel Regency, snocciola con soddisfazione il numero di arrivi e pernottamenti dei turisti, italiani e stranieri, sotto le Due Torri. Se l’asticella era fissata alla stagione pre pandemica, il ritorno alla normalità è a portata di mano.
Il peggio, dunque, sembra passato?
«Settembre è un mese dal turismo stratificato, fra fiere, congressi e viaggi di piacere. Bologna sta facendo risultati importanti, siamo ripartiti subito e abbiamo fatto meglio anche rispetto ad altre città italiane perché come Bologna Welcome abbiamo continuato a lavorare anche durante la pandemia, cercando di coinvolgere il turismo estero di vicinanza. In estate, infatti, sono stati più gli stranieri che gli italiani a visitarci. Sono tornati anche gli americani, che erano scomparsi del tutto. Molti stranieri sono interessati ai pacchetti enogastronomici, per ciò manifestazioni come la Mostra Assaggio dei vini dei Colli bolognesi che si terrà il 23 e il 24 ottobre a Palazzo Gnudi sono fondamentali per fare conoscere le eccellenze del nostro territorio».
Come si tengono assieme la città iper turistica dei taglieri e la città degli universitari che cercano alloggi a prezzi ragionevoli. Due anime inconciliabili?
«Bologna è una città molto cambiata dal punto di vista turistico. È il risultato dell’ottimo lavoro fatto da Bologna Welcome. I flussi sono molto aumentati, i nostri obiettivi sono rivolti a un turismo con buone disponibilità economiche. Ciò ha prodotto che chi ha una casa ha più interesse ad affittarla a un turista che a uno studente. A Bologna si sta cercando di trovare una maniera per calmierare questa migrazione da appartamenti per usi diversi ad appartamenti destinati ad affitti brevi per turisti. So che il sindaco è molto attento a questo aspetto».
Con la fine dell’emergenza sanitaria, è “Airbnb mania” che fa saltare il mercato degli affitti. Anche il rettore Molari ha denunciato il problema.
«Come ha già fatto Federalberghi, penso che nei prossimi mesi troveremo una sintesi su alcune iniziative per tutelare la città, a favore dei turisti, dei bolognesi e degli studenti. San Francisco, che è la prima città dove è nato Airbnb, è stata anche la prima a introdurre forti limitazioni. Penso anche all’emersione del nero, di chi affitta abusivamente. C’è una buona collaborazione con Guardia di Finanza e Comune per scovare i furbetti. Insomma, tra una riprogrammazione della parte del centro storico e le nuove aperture di alloggi in città come The Student Hotel si spera che la situazione migliorerà».
C’è la partita della governance di Bologna Welcome. Palazzo d’Accursio vorrebbe trasformare la società, nata per iniziativa di Camera di Commercio e di cui fanno parte, fra gli altri, Bologna Fiere, Aeroporto Marconi, Ascom e Confesercenti, in fondazione, passandola così sotto il suo diretto controllo.
«Lavoro su mandato dei soci privati e carco di dare il massimo. Bologna Welcome è nata 9 anni fa, il turismo poggiava molto sul congressuale fieristico. Lavorare a braccetto con il Comune, che dava linee guida condivise coi privati che noi abbiamo tradotto in azioni, ha prodotto risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Il mio auspicio è che i privati possano avere un ruolo decisionale in questo nuovo schieramento».
di Sabrina Camonchia, La Repubblica Bologna, 20 ottobre 2022
