Venerdì alla Rocchetta Mattei un convegno per festeggiare il traguardo. La presidente Pannuti: «Credo sia un modello da replicare»
Ant raggiunge un incredibile traguardo: vent’anni di attività nel distretto dell’Appennino Bolognese. Un percorso, quello dell’associazione, che integra sanità pubblica e terzo settore, nei territori dei comuni di Marzabotto, Vergato, Grizzana Morandi, Monzuno e San Benedetto Val di Sambro; nella lista, anche Castiglione dei Pepoli, Castel d’Aiano, Castel di Casio, Lizzano Belvedere, Gaggio Montano, Alto Reno Terme e Camugnano. Una rete territoriale ampia, che è seguita dalle dottoresse Anna Fortuzzi e Catia Frenquelli, assieme alla psicologa Valentina Passini, con la collaborazione del personale sanitario e dell’infermiera di Cure Palliative dell’Asl, e con il sostegno dei volontari. L’équipe, in servizio ogni giorno con visite programmate, nei vent’anni di attività, ha seguito 2.257 residenti, contando oggi 155 pazienti divisi tra i due medici nelle diverse fasi della malattia.
«Dal 2002 ci occupiamo dei malati a domicilio nella zona, perché i pazienti vogliono rimanere a casa il più possibile – dice l’oncologa Fortuzzi -. Lavoriamo in un clima familiare, consentendo di allargare e di migliorare la loro qualità di vita».
I dati dimostrano il lavoro di Ant nei dodici comuni, e mettono in risalto l’efficacia della cura domiciliare: «La percentuale di morte a domicilio è del 70%, un numero dovuto alla famiglia che opera nell’appennino, che si occupa di fare godere al malato la propria quotidianità». Grazie alla collaborazione sinergica con la sanità pubblica, Ant ha ottenuto una sovvenzione di due posti, per un tempo limitato, in una Rsa per chi non ha una rete familiare ospitante: «Vogliamo mettere a sistema questa necessità – spiega Raffaella Pannuti, presidente Fondazione Ant-. Il settore terziario sensibilizza il pubblico, ma vogliamo proseguire con modelli sostenibili nello spazio e nel tempo. Noi lo stiamo già facendo in un territorio periferico come questo».
E in merito alla zona, Alessandro Santoni, presidente del Distretto Socio-Sanitario Appennino Bolognese, dice: «È un grande risultato per il nostro territorio, dove i servizi non sempre riescono a dare delle risposte. Realtà come Ant riescono a prestare servizio alle famiglie, facendo parte della comunità». Venerdì ci sarà un convegno scientifico alla Rocchetta Mattei, dedicato allo staff sanitario dell’appennino: «Diremo grazie anche ai volontari, che hanno lottato per Ant e per i cittadini – conclude Pannuti-. Parleremo anche delle prospettive future sul territorio».
di Mariateresa Mastromarino, Il Resto del Carlino, 19 ottobre 2022