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Fondazione Bellisario: «È il tempo delle donne»

Grande partecipazione, oltre 250 presenze, al seminario che ha affrontato il tema dell’economia e della politica al femminile

«Avanti donne, il mondo sta cambiando: c’è più coscienza, c’è più coraggio, c’è la parità». Si è aperto con le parole dell’inno della Fondazione Bellisario e con le note dell’inno nazionale, il seminario ‘Donna Economia & Potere’. E se la parità ancora non c’è, qui si lavora per raggiungerla. Quest’anno a Bologna, nella Piazza Coperta di Salaborsa, più di 250 donne hanno discusso di temi di attualità economica e politica, insieme ai più significativi rappresentanti del mondo delle istituzioni, della politica, delle imprese e della società civile. Il titolo della ventiduesima edizione è provocatorio: ‘Donne sull’orlo di un nuovo equilibrio’. Affronta le questioni del nostro presente e le sfide per il futuro mettendo al centro il pensiero e il contributo femminile, anche e soprattutto in un presente che sì, cammina su un equilibrio, ma è un equilibrio precario. A sottolinearlo è Maria Cristina Messa, ministra dell’Università e della Ricerca: «Stiamo andando verso un un mondo in cui i rivali aumentano e gli equilibri diventano una meta difficilmente raggiungibile – sottolinea –. Gli equilibri di genere, soprattutto. Il Covid ha influito pesantemente, anche dal punto di vista salariale. La cosa più importante è non perdere l’opportunità che il Pnrr ci sta dando». Pnrr che è anche al centro del dibattito tra i tavoli. «Lo sguardo delle donne è da sempre rivolto al futuro ed è il metro per misurare le scelte del presente – afferma la presidente della fondazione, Lella Golfo -. Un presente che ha dettato le linee guida dei tavoli di lavoro: Imprese italiane tra globalizzazione e deglobalizzazione; L’Italia diseguale: Donne, Giovani e Sud; Social network: una Generazione da salvare; Per una nuova Leadership; Donne in Guerra; La Politica che vogliamo; L’Economia della Bellezza». Il Piano di ripresa e resilienza «è una straordinaria opportunità per chiudere i divari ampi che minano la crescita del Paese e del nostro sistema economico – conferma Golfo –. Ora, in Italia, si è aperta la stagione dei doveri e di nuovi equilibri sociali e di genere. Siamo 14 punti sotto la media europea nel tasso di occupazione femminile, un milione di donne non trova lavoro, otto milioni non lo cercano neanche. Mentre il 23 per cento dei ragazzi abbandona la scuola, siamo ultimi in Europa per percentuale di laureati. Crisi sociale e disoccupazione cronica sono stati usati in politica per costruire consenso – conclude –. Adesso il compito è del nuovo governo». Anche secondo il sindaco, Matteo Lepore, «vedere la speranza in questa tempesta è difficile. Bologna ha degli obiettivi: siamo tra le cento città europee (nove in Italia) che condividano l’obiettivo della transizione ecologica e della riduzione delle emissioni, una grandissima sfida. Tra pochissimo poi la nostra città ospiterà un grande centro di calcolo, racchiuderà il 90 per cento della capacità di calcolo dell’intero paese e stiamo investendo quasi cinque milioni di fondi europei, insieme a Barcellona, per realizzare un gemello delle nostre sue città». In conclusione, «l’economia del mondo si basa sugli uomini. Ma l’economia delle città e delle comunità spesso è portata avanti dalle donne. Quando riusciremo a ribaltare questo paradigma, porteremo la giustizia sociale sul nostro pianeta. E Bologna, in questo, vuole portare avanti il proprio ruolo e sarà al vostro fianco con le idee che usciranno da questi tavoli». 

Amalia Apicella, Il Resto del Carlino – 15 ottobre 2022

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