Tolomelli, presidente degli amministratori di Abiconf: «Se il tasso di ritardi sale oltre il 15% sono guai Bisogna prendere decisioni incisive, altrimenti la situazione rischia di non essere più recuperabile»
A preannunciarsi è un inverno a dir poco difficile. Dove i venti di crisi iniziano già a trasformarsi in vere e proprie raffiche. Perché se preoccupazioni e rincari in bolletta crescono simultaneamente, ad aumentare oggi è anche il tasso di morosità condominiale, conseguente e disperato esito di una situazione «che continua a generare prezzi ormai esorbitanti». Ancor prima degli aumenti, ora triplicati, molte famiglie bolognesi erano già in difficoltà a pagare le quote: parlano i dati di Confabitare, dove l’incremento di morosità si attestava al 33,8% nel 2021 – il tasso più alto tra le grandi città italiane – su un totale di 126.846 nuclei familiari residenti in condominio. Numeri oggi destinati a crescere, «dato che, come già possiamo notare, anche i soggetti storicamente puntuali si stanno ora convertendo in pagatori meno attenti – afferma Andrea Tolomelli, presidente Abiconf, l’associazione degli Amministratori Beni Immobili Confcommercio –. Le conseguenze di questo disagio si iniziano a far sentire e confermano la difficoltà dei condòmini nel far fronte al caro bollette».
Suonano così i primi campanelli d’allarme, in vista di uno scenario futuro «che non si prospetta di certo tra i migliori: normalmente alla morosità si risponde con l’azione legale per il recupero del credito, ma i tempi giudiziari non possono soddisfare le esigenze per pagare i fornitori. Soluzione tra l’altro inefficiente se la morosità diventa ‘pandemica’ nel condominio: è chiaro che se il tasso di morosità si ferma al 10-15% si può ragionare ancora in questi termini, ma se i numeri crescono le cose iniziano, inevitabilmente, a cambiare – continua Tolomelli -. Il pericolo è che le persone puntuali nei pagamenti si trovino a dover fare fondi straordinari per sopperire a chi è moroso, ma a questo punto si andrebbe incontro a un espediente non corretto». Ad alimentare le preoccupazioni in merito è anche l’effetto domino, difficile da controllare, generato dai rincari su luce e gas: la morosità, infatti, non riguarderà solo le società energetiche ma tutte le forniture di condominio, «e il mancato pagamento delle quote potrebbe ostacolare così l’intero pianeta che vi ruota intorno, dall’edilizia alla manutenzione fino alle imprese di pulizie, settori che danno lavoro a tante persone – aggiunge Tolomelli -. Bisogna prendere decisioni incisive, aiutare le società energetiche e bloccare, è bene dirlo, la possibilità di sospendere le forniture, perché altrimenti si rischia di rimanere al buio e generare un enorme problema sociale». Costi che si aggiungono a costi, insomma «e che richiedono aiuti per essere governati – conclude –. Così come dovrà rimanere alta anche l’attenzione sull’innovazione tecnologica degli edifici».
Giorgia De Cupertinis, Il Resto del Carlino – 7 ottobre 2022